Il ministro Lollobrigida è fuori dal cerchio magico di Giorgia Meloni, e a quanto pare c’entra il suo divorzio da Arianna, la sorella della premier. Ma non solo. Come nel film di Michel Gondry con Jim Carrey e Kate Winslet: se mi lasci ti cancello. D’altronde è opinione comune che sia sempre meglio non lavorare con la propria moglie o il proprio marito, e questo vale a maggior ragione nel caso dei cognati o delle cognate. La trama è più subdola rispetto all’amichettismo, soprattutto se tu e tua moglie siete in politica insieme alla sorella della tua consorte, e ancora di più se la suddetta sorella è la Presidente del Consiglio. “Com'è felice il destino dell'incolpevole vestale!”, diceva la poesia di Alexander Pope dalla quale era stato tratto il titolo originale del film, Eternal sunshine of the spotless mind, e viene sempre di più da pensare che la vestale pompeiana Maria Rosaria Boccia sia stata soltanto la bionda punta dell’iceberg di un intreccio ben più ampio, che coinvolge gran parte delle notizie di politica interna da luglio in poi. Il divorzio tra Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida, il dossieraggio ipotizzato da Alessandro Sallusti, l’inchiesta di Domani sulla fondazione Acca Larenzia il successivo scandalo su Nello Trocchia, firma del giornale, e Sara Giudice, fino all’apoteosi delle interviste separate della Boccia e di Sangiuliano. I più fantasiosi ci potranno mettere anche le api di Lollobrigida sterminate dalle vespe, ma quello forse era più un segno degli dei. Il Fatto Quotidiano riporta oggi una frase che girerebbe tra i vertici di Fratelli d’Italia: “Lasciate che si occupi del G7 dell’Agricoltura a Ortigia, è già abbastanza”. Una battuta dequalificante rivolta a Lollobrigida, che fino a non molto tempo fa era uno degli esponenti più in vista del Governo, con una hybris tale da inventarsi una fermata del Frecciarossa.
A quanto pare Giorgia Meloni, dopo il divorzio di Lollo con la sorella, non rivolgerebbe più la parola all’ex cognato se non per questioni strettamente lavorative. Essendo ancora il capo-delegazione di Fratelli d’Italia, l’obbligo rimane. Ma quanto potrà durare una situazione del genere? Lui stesso non rilascia più dichiarazioni come spesso faceva, e anche se non ci mancano le sue affermazioni sul formaggio obbligatorio o sulla siccità che per fortuna arrivava solo al Sud, tutto suona più che sospetto. Il suo profilo X tace, guarda caso, dal 2 luglio, mentre prima sfornava quasi un post ogni giorno o due. Le dichiarazioni di Maria Rosaria Boccia, poi, hanno complicato ulteriormente la situazione. I giornali hanno pubblicato le foto di Lollobrigida e della Boccia insieme, il 5 agosto 2023, a Pompei, per lanciare la candidatura della dieta mediterranea all’Unesco. Lei nell’intervista su La7 dice di aver visto il ministro solo in quell’occasione, lui spiega di “non aver mai approfondito la conoscenza della signora” e di averla incontrata soltanto alla Camera il 20 dicembre 2023. Versioni diverse, come nel vecchio Gioco delle coppie di Marco Columbro. La Boccia poi corregge il tiro in un post, e dice di aver visto Lollobrigida due volte, una a Pompei e l’altra alla Camera, e smentisce il Fatto che la vorrebbe aver tentato di accreditarsi proprio con il ministro nella primavera del 2023. Ma non finisce qui, perché Maria Rosaria Boccia tira in ballo anche l’ex moglie di Lollobrigida, Arianna Meloni, come principale responsabile della mancata nomina. La paura, a quanto pare, è che la Boccia tiri fuori altre rivelazioni, se non addirittura delle foto, e se il ministro dell’Agricoltura si sente davvero assediato è probabile che abbia degli ottimi motivi per farlo, tanto che spunta fuori la parola più temuta: rimpasto.
Sindrome della cognata inacidita a parte, i motivi per fare fuori il ministro dell'Agricoltura sembrano essere molteplici, e viene da chiedersi se la Meloni sia più incazzata per il divorzio o per tutto il resto. Pare che abbia detto di non voler fare la figura degli “scappati dall'asilo”, anche se le ultime vicende sembrano più delle triangolazioni sentimentali da prima liceo. Tuttavia, ricostruendo tutti i problemi per sommi capi, la tentazione di vederci un collegamento è forte. Mettendo una dovuta parentesi sulla parola veritiero, Maria Rosaria Boccia irrompe nella vita istituzionale a luglio di quest'anno. A inizio agosto spuntano le voci sul traffico di nomine e Arianna Meloni. Il 18 agosto Sallusti parla di dossieraggio, rincalzato da Giorgia Meloni che ricorda Silvio Berlusconi. Il 23 agosto Domani pubblica l’inchiesta firmata da Nello Trocchia sui soldi dati ai neofascisti dalla Fondazione An, di cui fa parte Arianna Meloni. Il giorno dopo Arianna Meloni racconta ai giornali di aver divorziato da Lollobrigida, ma “non stavamo insieme già da un po”. Il 28 agosto esce sui giornali l’accusa di stupro verso Trocchia e la Giudice, per un fatto accaduto a gennaio 2023. Ripicca? E perché la Boccia ha ipotizzato, non affermato, che la sua nomina sarebbe stata stracciata, il 26 di agosto, proprio per volontà di Arianna Meloni dopo un colloquio con Sangiuliano? E se è vero, come è stato scritto, che il vero obiettivo della Boccia sarebbe stato Lollobrigida e non Sangiuliano, la questione si complica ulteriormente. Il silenzio di Lollobrigida e intorno a Lollobrigida fa più rumore delle sventurate api del ministero, e il prossimo a essere portato via dalle vespe potrebbe essere proprio lui.