Cosa ha fatto di male l'Italia per sorbettarsi qualsiasi programma televisivo venga ambientato a Roma? Perché tutto lo Stivale deve imparare il romanesco a furia di essù e annamo e gradire pure? Non lo sapremo mai, ma a quanto pare funziona, visto il successo de I Cesaroni, la saga della famiglia allargata che vive a Garbatella - sì, proprio a due passi dall'Osteria di Zerocalcare e soci, in quella zona iconica che per qualche assurda ragione è il centro del mondo. È a Garbatella che tra un ma de che e un te vengo a cercà - Giorgia Meloni docet - si svolgono le vicende dei giallorossi Cesaroni. Pensa i laziali, ce verrebbe da dì, quanto rosicano. Metti dei giorni un po' così di inizio primavera e la voglia di un aperitivo, ci siamo allungati in Piazza Damiano Sauli, e proprio li all'angolo abbiamo tirato il fiato al bar meta di pellegrinaggio di tutta Italia, proprio quello dei Cesaroni. Un Peroncino, due patatine e un cornetto sbracati al tavolino sotto gli ombrelloni accanto alla famosa scalinata degli eroi di questa Roma bella, che hanno catturato i cuori di chi si è affezionato alle vicende quotidiane di Claudio Amendola, Antonello Fassari, Max, Tortora, Elena Sofia Ricci, Matteo Branciamore e Alessandra Mastronardi. Li da anni sorge il tempio dei Cesaroni, tale e quale a come lo si è visto in tv, solo che dentro vi è un verace baretto romano, così come non capita di vederne più.

Oggi c'è un'aria mesta al baretto, Cesare, l’oste impersonato da Fassari ha lasciato questo mondo. Chiunque ricordi Antonello lo viene a cercare qui, anche se l'attore è stato protagonista di programmi geniali come Tunnel e Avanzi accanto a Serena Dandini. "Non me la sento de dì gnente", dice la signora che gira tra i tavolini rassettando i portaceneri, alludendo alla scomparsa di Antonello. Una troupe Mediaset raccoglie ricordi tra la gente. Ci fosse qualcuno che non esprima profondo dispiacere per la dipartita dell'attore: "Era uno speciale, com'era nella vita era in tv, vanno via sempre quelli migliori", dice il figlio del titolare del bar. Dentro c'è un vero e proprio reliquiario di Francesco Totti, per cinque euro te poi vede la partita della Roma, le foto dei protagonisti della saga, del Marchese del Grillo e della sempiterna Anna Magnani.

La vetrinetta dei cornetti e il frigo bar, Achille Lauro che urla alla madre "prendi sta spesa non fare l'offesa" strascicando le parole. Che bello quando a Roma compare quel baretto dove allungarsi con la faccia al sole, semplice, e nessuno viene a rompere le palle chiedendo "che prende?", dove puoi stare a pensare ai casi tuoi in grazia di Dio per ore facendo people watching. Qui accanto una coppietta discute, lei ha il muso, lui le dice di essere meno appiccicosa. Vorremmo dirle abbella, avrai la fila, molla sto coso che se la tira, invece ci facciamo un altro Peroncino. Il Bar dei Cesaroni è così, verace, pure se ricercato da tutti, sul muro qualcuno ha scritto "Antonello sempre con noi". La biretta te la dedichiamo a te, oggi, lasciamo 7 euro sul tavolo e ce ne andiamo verso l'Oratorio dei Salesiani sotto gli alberi in fiore di primavera. Tutto passa, Garbatella no, non passa, come la saga dei Cesaroni, che è alla sua settima stagione. E ancora vi chiedete il perché?

