Un vero bomber se la beve una birretta, avrà pensato Bobo Vieri quando ha deciso di commercializzare un proprio brand di birra, la Bombeer, ma a quanto pare questa volta ha preso un palo. Come ha riportato Affari Italiani, i ricavi della birra del bomberone per eccellenza, nel 2023, sono a dir poco deludenti: l'ex centravanti della nazionale ha ricavato un utile di soli 1400 Eur, passando dai 505mila euro intascati nel 2022 a 450mila. Numeri da crisi se rapportati al fatto che la liquidità di Bombeer è di 124mila euro, un patrimonio netto di 53mila e la bellezza di 500mila euro di debiti. Problema di marketing, di gusto o di distribuzione? La birra è nata nel 2020, periodo Covid, e soltanto un anno dopo ottiene un contratto per la vendita nella catena Ard Discount. Etichettatura da bomber a parte, viene prodotta dalla società Castello, di proprietà Heineken come molti altri marchi italiani, il cui stabilimento a San Giorgio di Nogaro era quello originario della Moretti, poi spostata in altri birrifici dopo una controversia tra Heineken e l’Antitrust, che accusava la multinazionale olandese di avere una posizione predominante nel mercato della birra italiano.
Sul gusto nulla da eccepire, la distribuzione c'era, addirittura il Fatto Quotidiano un anno fa aveva scritto che Vittorio Boiocchi, il capo ultras ucciso avrebbe fatto pressioni sulla società e sullo stesso Vieri per venderla in Calabria: come mai allora la Bombeer di Bobo non ha sfondato? Misteri del mercato, ma le avventure dei vip nel mondo delle bevande non vanno sempre a finire bene. Dal sidro esplosivo di Jeremy Clarkson fino al flop della Boem di Fedez e Lazza, la notorietà del produttore non va necessariamente a braccetto con le vendite. Eppure c'è chi ci prova ancora, come Tom Holland e la sua fidanzata Zendaya. L'attore diventato famoso nei panni di Spider Man ha lanciato la sua nuova birra, Bero. Probabilmente un bomber non la berrebbe, e di sicuro non la toccherebbe nemmeno Jeremy Clarkson, che abbiamo citato poco fa.
Se Bobo Vieri ha fatto il gioco di parole tra bomber e beer per dare il nome alla sua birra, Tom Holland ha scelto forse una strategia meno immediata. Bero, magari lo avrete capito ma vi rifiutate di averlo fatto, sta per birra zero. Esatto, analcoolica. Zero alcool. Non proprio quello che si dice un prodotto di largo commercio, anche se è l'uomo ragno in persona a produrla, e a presentarla con la sua superfidanzata Zendaya. Holland ha deciso di puntare sulla birra zero per un motivo del tutto personale: la sua disintossicazione dall'alcool, iniziata con un Dry January, che tradotto in italiano sarebbe: durante le festività natalizie ho bevuto come un trattore montenegrino e fino a Carnevale il mio fegato è in sciopero. Solo che poi Holland ci ha preso gusto, a non bere, decidendo di rimanere sobrio a vita. Chissà se gli affari della sua birra senza alcool andranno meglio di quelli della Bombeer, anche se la scelta del nome è già una mezza gufata: da zero alcool a zero vendite il passo è breve.