Ci si può emozionare per l’uscita del calendario di Serie A 2024-2025? No, non siamo su Lercio e no, non è una domanda retorica, ma inquietantemente seria. Non appena ho visto che alla quinta giornata, a settembre, ci sarebbe stato il derby, il tanto atteso Inter Milan ho pensato che cadrà esattamente nel mese dello scorso anno. Mi è venuto subito in mente Calhanoglu. Calha che meno di un anno fa segnava sotto la nord e faceva letteralmente impazzire i tifosi del Milan, mentre noi eravamo lì a urlare “Calha lo sai perché tu non segnavi mai avevi intorno a te solo mer*a lo sai”, mentre lo stadio tremava, io piangevo e allo stesso tempo godevo. Ho visto che la prima giornata dell'Inter è fuori casa a Genova, e mi sono detta “quale giorno migliore se non un 17 o il 18 agosto per andare a visitare una città così importante?” Beh, allora ho deciso di aprire Booking, pur non sapendo minimamente la data e l’orario esatto, e di prenotare una stanza d’albergo. Così, a caso, poi magari vi farò sapere se ho scelto bene, anche se dubito, perché ero totalmente in preda alla foga. Ci sono degli istinti che non si dominano, delle corde e degli apici che solo il calcio riesce a farmi toccare, che a volte non sai neanche come poter descrivere.
Sono qui che cerco parole a stati d’animo mentre riordino casa e mi rendo conto che mancano pochissimi giorni al fischio di inizio. 43 lunghissimi giorni che ci faranno tornare a soffrire e a impazzire per quei colori. Aldilà della squadra, pensateci bene: ora magari avete il tempo per la fidanzata, per l’aperitivo con gli amici, ma poi è il caso mettere in chiaro come saranno le cose. La priorità ce l’ha la squadra del cuore. Per cui, fidanzate e fidanzati d’Italia non lamentatevi perché questo diritto non è costituzionalmente concesso. Esistono solo il divano, lo stadio, la curva, le sciarpe, gli striscioni e magliette possibilmente con due stelle. Non so perché mi è tornato in mente il giorno in cui stavo per andare a Leicester per festeggiare il grande allenatore Claudio Ranieri che aveva fatto quell’incredibile impresa. Improvvisamente nella mia mente si sono materializzati i ricordi di tutte le trasferte che ho fatto in questi anni, di tutte le volte in cui sono scappata da casa per andare allo stadio pur contro il volere di mio padre, dei pianti e delle imprecazioni che i miei bambini mi hanno fatto vivere. Sì, i giocatori dell’Inter li chiamo i miei bambini. Purtroppo, non si può dire tutto quello che ho fatto per l’Inter, perché ci sono delle cose che sappiamo solo io e lei, sono momenti troppo intimi per poterli raccontare.
Saranno giorni scanditi purtroppo anche dal calciomercato, in cui cominciano a venirti i brividi a ogni avvisaglia di una possibile partenza del tuo pupillo di turno. No, non sono i brividi che vengono quando facciamo goal. Sono i brividi di terrore, perché noi interisti siamo rimasti scottati troppe volte, ma forse alla lunga la scelta di andare via dall’Inter ha pesato molto di più su chi è andato via e adesso si ritrova a fare il panchinaro. No, non siamo rancorosi. No, non godiamo a vederli a giocare male. No, se lasci la parte giusta di Milano poi meglio non tornare. Sogno di rivedere Marcus Thuram che fa ses*o con il pallone, che durante il riscaldamento comincia a palleggiare con la nuca e con gli occhi rivolti verso l’alto come se stesse vedendo la cosa più sensuale che c’è. E in effetti lo capisco, perché non c’è niente di più attrattivo della sfera, come direbbe il buon Roberto Scarpini, la voce di Inter Tv, la voce che ci ha sempre accompagnato, LA voce punto. Sogno il quadricipite e il bicipite femorale di Lautaro Martinez. Sogno Davide Frattesi e Asllani che sorridono e si riscaldano sotto il corner basso della curva Nord. Sogno l'armeno che corre come un treno, Mikitarian eterno titolare, quel gatto di Sommer, Federico Dimarco, Dimashhhhhh, e Alessandro Bastoni muro della difesa.
Non ci sono eccezioni, perché voglio bene anche ai magazzinieri, agli storici Luca, Franchino e Francesco, che si fanno un mazzo enorme per sostenere la baracca di Appiano e di San Siro. Sto solo aspettando di salire quei gradoni, uno dopo l’altro, con la tachicardia che sale e qualcos’altro che scende. Nel mentre, però, non c’è solo il calendario, ma anche uno studio matto e disperatissimo per il fantacalcio che va di pari passo con il calciomercato: “Giulia, aperitivo?”, e io dentro di me penso che rispondere “scusa ma sto studiando su Transfermarket” non sia una risposta comprensibile, perché la maggior parte delle persone mi chiederebbe cos’è. Profili dei calciatori, se è destro o sinistro, possibili formazioni titolari. Monitorare le dichiarazioni dei procuratori, attivare le notifiche per gli “Here we go” di Fabrizio Romano, avere di sottofondo Sky Sport con i grandi Mario Giunta e Manuele Baiocchini e seguire Gianluca Di Marzio. Oltre, ovviamente, a monitorare che cosa dice Cronache di spogliatoio, che, come lo stesso direttore Emanuele Corazzi ha detto a MOW, verifica sempre i fatti con i club prima di scrivere. Quindi se i vostri feed di Instagram sono pieni di foto di tipi e tipe a caso io scrollando ritrovo notizie del genere. Il tutto accompagnato da mia madre che mi dice di trovare una soluzione a questa mia dose di follia, il mio migliore amico che ancora non ha capito che sono momenti che hanno una loro sacralità intrinseca e la mia migliore amica che mi chiede “amore vieni a metà agosto in Sardegna?”. Raga, bella la Sardegna eh, ma dal 17 agosto fino a maggio non esiste altro se non il calcio con la F, il Futbol. Viva el futbol, sempre, come direbbe Lele Adani.