A Monza, nell’autodromo, rombano i motori dei bolidi della Formula 1, in vista della celebrazione del Centenario del Gp d’Italia. L’ad del Circus, Stefano Domenicali, pur ribadendo l’apprezzamento per la storica e iconica corsa brianzola, ha rimarcato quanto sia necessario che i lavori concordati con le autorità automobilistiche per ammodernare l’impianto vengano realizzati nei tempi stabiliti: “La Formula 1 vuole assolutamente Monza per quello che rappresenta e tutto l’indotto e viceversa, poi c’è bisogno dei fatti quando si parla di sistemi complessi”. Il Gp d’Italia non solo costituisce un marchio globale della Formula 1, ma anche l’evento-simbolo dell’industria italiana degli sport motoristici, in grado di generare ogni anno 5,4 miliardi di euro. Dato che emerge dal report che l’Osservatorio sullo sport system italiano di Banca Ifis ha dedicato al settore: “Italia. Terra di motori”. Un giro d’affari che comprende l’attività di fabbriche d’eccellenza come Ferrari, Lamborghini, Maserati e Ducati, circuiti sedi di gran premi in Formula 1 e MotoGp, e di un patrimonio museale che attira turisti provenienti da tutto il mondo.
Le aziende produttrici di veicoli sportivi, come riportato dal Sole 24 Ore, contribuiscono per il 30% al fatturato complessivo dei produttori dello sport, includendo anche abbigliamento e attrezzature sportive. I quattro principali marchi italiani, Ducati, Lamborghini, Ferrari e Maserati, sfruttano i loro successi per espandersi all’estero, diventando nel tempo brand di prima fascia del made in Italy e del lifestyle, un fattore di richiamo sui mercati internazionali. Con le riaperture degli impianti, dopo la pandemia, si prospetta una ripresa per i gestori dei circuiti, a partire da quelli su cui si disputano le grandi corse. Si stima un aumento del giro d’affari, grazie alla presenza sugli spalti di oltre 536mila spettatori e una spesa media di 507 euro pro capite. Il Gran premio più ricco resta quello lombardo, che in questa edizione dovrebbe ottenere ricavi per 117 milioni, pari al 43% di quelli attesi dai quattro Gran Premi italiani: i due di Formula 1 (Monza, appunto, e Imola con 67 milioni) e i due di MotoGp (50 milioni da Misano e 37 milioni dal Mugello). Una ripresa è prevista anche per i musei, con un ritorno ai livelli precedenti alla pandemia. Se nel 2019 i quattro principali musei motoristici hanno generato circa 8,8 milioni, per il 2022 si può attendere incassi sopra i 9 milioni di euro.