Report si occupa di turismo nelle Marche. No, Sigfrido Ranucci non è stato soppiantato da Camila Raznovich per parlare di borghi e spiagge: la questione è ancora una volta politica: il rilancio del turismo nelle Marche è stato uno dei punti centrali dell’agenda politica del Governatore Acquaroli. Per dare impulso a questo obiettivo, ha creato l’Atim, un’agenzia dedicata alla promozione del brand Marche fuori regione e sui mercati internazionali. A quanto racconta Report, in due anni la Regione avrebbe destinato circa 12 milioni di euro al suo funzionamento, presentandola come il motore per rilanciare il settore turistico. Tuttavia, emergerebbero diverse criticità: uffici spesso deserti, affidamenti diretti senza bandi di gara e una gestione che, secondo la Corte dei Conti, renderebbe Atim un doppione inutile e costoso dell’assessorato al Turismo, di cui lo stesso Acquaroli avrebbe mantenuto la delega. L’intera operazione solleverebbe dubbi sull’efficacia e sulla trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche, facendo emergere interrogativi sulle reali priorità della politica regionale.
I riflettori su Atim sono aperti da un po': nello scorso ottobre l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, istituita nel 2022, fu al centro di un acceso scontro politico a livello locale. Da un lato, il Partito Democratico ha chiesto una Commissione d’inchiesta, denunciando un “flusso di denaro incontrollato” e “affidi diretti sopra soglia”. Dall’altro, il governatore Francesco Acquaroli ha cercato di smorzare le accuse, dichiarando di non aver nulla da nascondere. Il Pd aveva aperto il fuoco con una conferenza stampa in cui, dopo aver analizzato documenti e movimenti finanziari tra Regione e Atim, aveva parlato di un possibile “vaso di Pandora”. Il consigliere Fabrizio Cesetti, primo firmatario della proposta di legge per abrogare l’agenzia, aveva accusato l’Atim di essere stata creata per aggirare le regole della pubblica amministrazione, violando principi come imparzialità e legalità. Tra i casi citati, un contratto con Aeroitalia per i voli di continuità territoriale e il coinvolgimento di Roberto Mancini come testimonial. L’accordo con l’ex commissario tecnico, secondo il Pd, avrebbe dovuto essere risolto già nell’agosto 2023, quando Mancini lasciò la Nazionale per un incarico in Arabia Saudita. In discussione anche un addendum da 300mila euro, che Mancini dovrebbe devolvere a enti del Terzo Settore.
La consigliera Micaela Vitri aveva denunciato flussi finanziari sospetti, indicando diversi esempi di affidamenti diretti: 366mila euro alla Cor di Roma per una mostra a Castel Sant’Angelo, 102mila euro alla eMMeventi di Bergamo per un evento a Milano, e 150mila euro distribuiti tra tre società romane per un’iniziativa a Gabicce. Anche la sede dell’Atim, situata nell’edificio della Camera di Commercio ad Ancona, è finita nel mirino per i costi di affitto (80mila euro in tre anni) e per uffici apparentemente vuoti durante l’orario di lavoro. Acquaroli ha respinto le accuse, sottolineando la necessità di una verifica sull’operato dell’agenzia e riaffermando la sua fiducia nell’Atim. Ha ribadito che “trasparenza e chiarezza sono imprescindibili”, annunciando che la Commissione d’inchiesta sarà accolta per dimostrare il corretto utilizzo delle risorse pubbliche. Tuttavia, le tensioni restano alte, e il futuro dell’Agenzia appare sempre più incerto. Ma parlando di turismo nelle Marche c'è anche spazio per un momento più leggero: il comico Giorgio Montanini, marchigiano, parla dei dialetti della sua regione, facendoci capire la differenza tra Valentino Rossi, che non sembra nemmeno marchigiano nell'accento, e le altre province. Ancona esclusa, che parla una lingua tutta sua, afferma il comico. Leggero, ma non troppo, perché aggiunge che fino a non molti anni fa le Marche erano la regione con il maggior numero di Ferrari procapite, e questo a causa di una gestione contributiva frizzante. “Lo Stato è un po' più attento adesso”, spiega Montanini, “quindi i soldi giravano molto di più”.