Da 25 anni Paolo Barelli guida la Federazione Italiana Nuoto (Fin), ma il suo potere si lega anche alla sua carriera politica: capogruppo di Forza Italia alla Camera e uomo di fiducia del vicepremier Antonio Tajani. Questo doppio ruolo gli consentirebbe di superare ostacoli e polemiche. Report svela con documenti esclusivi i conflitti di interessi, i giri di finanziamenti e il legame tra la sua presidenza della Fin e il partito. Barelli, che diventerà consuocero di Tajani, è al centro di un sistema complesso che mischia politica e sport. La puntata approfondisce anche la sfida per la presidenza della Fin, in cui Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia ed ex promessa del nuoto, tenta di contrastare Barelli. Rampelli riferisce che la sua candidatura sarebbe stata esclusa per una presunta irregolarità formale, attribuendo la decisione al segretario generale della Fin, scelto direttamente dal presidente uscente. Secondo Rampelli, questa dinamica evidenzierebbe anomalie strutturali nella gestione della federazione, che necessiterebbero di riforme per garantire trasparenza e democrazia.
Barelli difende il suo operato, ricordando i risultati ottenuti durante la sua leadership: 22 medaglie olimpiche in cinque edizioni e 157 mondiali in 13 anni. Per lui, la forza della Fin risiede nel sistema costruito, capace di portare il nuoto italiano ai vertici globali. Rampelli, tuttavia, contesta questa visione, sostenendo che i successi dipendono soprattutto dagli sforzi di atleti, allenatori e società sportive. Inoltre, critica Barelli per l’arroganza con cui respingerebbe ogni sfida interna alla federazione. La puntata di Report si inserisce in un contesto di tensioni, secondo Dagospia, anche all’interno di Forza Italia, dove il potere di Tajani potrebbe essere messo in discussione. Nonostante il recente incremento nei consensi, il partito vive una crisi di identità, trasformandosi in una forza politica concentrata soprattutto nel Sud Italia, ma priva di una strategia nazionale. Tajani, descritto come un leader poco carismatico, fatica a consolidare il ruolo del partito e a competere con il predominio di Giorgia Meloni, saldamente al comando del governo.
Il servizio di Report, come osservato da Dagospia, potrebbe agitare ulteriormente le acque tra i frondisti di Forza Italia e i critici del duo Barelli-Tajani. Si attendono con interesse le reazioni non solo politiche ma anche imprenditoriali, dato il legame del partito con l’impero mediatico della famiglia Berlusconi, che ha ancora questioni economiche e strategiche da gestire, come la complessa operazione in Germania su Prosiebensat. Berlusconi e Report, inoltre, come si è visto di recente con la lettera indirizzata da Marina a Ranucci, non vivono un momento di pace. Barelli, simbolo di longevità e potere nello sport italiano, è ora sotto i riflettori per un intreccio di relazioni, affari e anomalie che Report promette di mettere a nudo, sollevando interrogativi sulla trasparenza e l’equità nella gestione di una delle principali federazioni sportive italiane.