Un jet privato in un’ora produce in media ben 2 tonnellate di CO2, circa un quarto delle emissioni di un cittadino europeo in un anno. Ciò significa che questi aerei sono da 5 a 14 volte più inquinanti di quelli commerciali e addirittura 50 volte più dei treni. Non solo, trasportano pochissimi passeggeri, a volte anche uno solo. Una sproporzione che ha sollevato l’indignazione degli attivisti ambientali che sui social hanno dato via all’account di “flight-tracking”: una pagina dove tracciano le rotte dei jet privati, denunciandone gli effetti sul clima. Il più efficace è stato l’americano Jack Sweeney che, utilizzando i dati pubblici dei transponder (i numeri in codice che contraddistinguono un aereo) ha aperto una quindicina di account per seguire quotidianamente i viaggi sia dei miliardari americani che delle star dello spettacolo. Tra i più celebri Elon Musk, Jeff Bezos e Bill Gates che, tra l’altro, si professano come dei convinti ambientalisti. Analizzando i dati prodotti da Sweeney, il sito dell’emittente France Info ha stilato la classifica dei 10 jet più inquinanti del 2022, riportata da Milena Gabanelli sul suo Data Room. In cima ci sono i due Gulfstream G650 di Bill Gates, con un’autonomia di 13.900 km che possono ospitare fino a 18 persone: insieme hanno prodotto 3.210 tonnellate di CO2. Già qualche anno fa si era parlato del fondatore di Microsoft per la sua grande impronta di carbonio. Dietro a Gates ci sono i jet del musicista J-Z, del miliardario Jeff Bezos, dell’influencer Kim Kardashian, del rapper Drake e del fondatore di Tesla Elon Musk.
A questi si aggiungono i 52 voli del calciatore Leo Messi, e i 28 viaggi di Mark Zuckerberg, altro paladino dell’ambiente che con il suo Gulfstream G650 ha prodotto oltre ben 253 tonnellate di CO2. La domanda è: perché usare il jet privato per dei viaggi brevi quando potrebbero essere fatti con mezzi meno inquinanti? Ad esempio, Kylie Jenner ha volato per 17 minuti con il suo Bombardier BD 700 per andare da Los Angeles alla vicina Camarillo. Lo stesso ha fatto il rapper Drake che ha scelto un volo privato per soli 14 minuti. Numeri e tempistiche che fanno riflettere. Difatti nel 2021 l’industria dei jet privati ha raggiunto il record di 3,3 milioni di voli. Cifre così alte si riscontrano soprattutto negli Usa, dove si contano 21.900 aerei d’affari. In Europa i voli con jet privati sono stati meno, 728.008. L’aeroporto con maggiori movimenti è Paris Le Bourget, seguito da Nizza-Costa Azzurra e Ginevra. Nella top 30 sono presenti anche tre scali italiani: Linate al sesto posto, Ciampino al decimo e Olbia-Costa Smeralda al ventunesimo con 11.855. I paesi che producono più CO2 con i jet privati sono il Regno Unito, la Francia e l’Italia. La giustificazione più comune utilizzata da miliardari e imprenditori per l’eccessivo uso di jet privati è che questi consentono di raggiungere luoghi che non sono serviti da rotte commerciali, e quindi il poter risparmiare tanto tempo. Le tratte brevi inquinano molto di più per via del maggiore consumo di cherosene in decollo e atterraggio rispetto alla fase di crociera. I jet potrebbero essere tranquillamente sostituiti quasi sempre con un’opzione meno inquinante.