Sembra che gli organizzatori della Mostra del cinema di Venezia 81, descritto da alcuni critici illustri come la “kermesse cinematografica sulla laguna”, abbiano avuto non pochi problemi per riuscire a far partecipare due superstar come Brad Pitt e Angelina Jolie. Pitt è presente con il film Wolfs – Lupi solitari, con George Clooney, non in concorso, e Jolie con il Maria di Pablo Larraín sulla vita della Callas. L’odio è più forte di qualsiasi logica promozionale e così pare che siano stati più che coriacei nel dire “o lui o io”, e dietro quel “lui” riferito si intuisce che forse era soprattutto lei la rompiscatole. E così le due proiezioni avverranno ben distanti, senza possibilità di incroci, eppure sarebbe stata la notizia dell’anno, un incontro, meglio se al vetriolo: il loro divorzio, soprattutto da parte di lei, ha mostrato il peggio (di lui ovviamente), hanno descritto un uomo perso per anni nel bicchiere, mentre su di lei dicono che abbia manipolato i figli contro di lui, al punto che più di uno dei sei ragazzi (tre sono figli naturali, tre adottati), ha preferito cambiare cognome o semplicemente non utilizzare quello del padre. D’altra parte la Jolie è abituata a cambiare cognome, visto che Jolie sarebbe il suo secondo nome, ma che si è trasformato nel suo cognome per non usare quello di suo padre, l’immenso attore premio Oscar Jon Voight. Una storia triste, visto che Pitt si è mostrato molto aperto e pentito degli errori passati nei confronti dei figli che, in ogni caso, pare erediteranno da lui un patrimonio valutato 500 milioni di dollari. L’odio tra ex impera e non occorre andare tanto lontano, basta vedere quello che succede ora tra Fedez e Chiara Ferragni. Brad Pitt e Angelina Jolie non si devono incontrare quindi, questo l’ordine di servizio, ma la speranza di tutti è che “l’incidente capiti” visto che, come alcuni sostengono, potrebbe trasformarsi in un ottimo strumento promozionale per i due rispettivi film. I due attori sono stati invitati al gala annuale di AmfAR, la Fondazione per la Ricerca sull’Aids, in programma a Venezia il primo settembre, e pare (pare) che sia stato proprio l’ospite d’onore Richard Gere a spedire un invito formale a Jolie e Pitt.
Se la coppia dovesse dare buca, pazienza, ce ne sarò certo un’altra in arrivo con una lei che può comodamente oscurare anche la splendida Angelina (semmai decidesse di presenziare): durante il gala (con cena in black tie, che si terrà all’Hangar Nicelli al Lido di Venezia) con Richard Gere, sarà onorato il produttore cinematografico Mohammed Al Turki per la sua opera filantropica e al suo fianco è attesa Naomi Campbell. Naomi e il produttore saudita Al Turki fanno coppia fissa da più di un anno oramai, ma, a parte dichiarazioni di affetto infinito tra loro, i due parlano sempre e solo di amicizia (ora sono in vacanza insieme a Ibiza). Lui scrive di lei sul suo Instagram: “Tu non sei solo la mia migliore amica, tu sei anche la ragione per cui rido un po’ di più e piango un po’ di meno e sorrido molto di più. Ci sono amici e c’è famiglia, e ci sono amici che diventano famiglia. Tu sei quella persona per me”. Se non è amore, è una splendida imitazione, d’altra parte non c’è amore senza amicizia. Comunque il nuovo Presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco può dirsi già contento sui divi presenti quest’anno: al Lido sono attesi registi come Pedro Almodóvar, Luca Guadagnino, saranno dati i Leoni d’Oro alla Carriera a Sigourney Weaver e Peter Weir, e ancora sul tappeto rosso ci saranno Monica Bellucci, compagna del regista di culto Tim Burton, Lady Gaga, Joaquin Phoenix, Nicole Kidman, Jude Law, Daniel Craig, Julianne Moore, Tilda Swinton e Cate Blanchett. Ovviamente ci saranno anche attori italiani come lo straordinario Toni Servillo, Barbara Ronchi, Luca Marinelli (fantastico), Alessandro Borghi, Elio Germano, Pietro Castellitto, Valerio Mastandrea. Tutti bravi attori, anzi, bravissimi attori, ma che purtroppo e ingiustamente non sono vere superstar internazionali come lo è l’assoluta Sophia Loren. La Mostra partirà proprio con il suo film restaurato L’Oro di Napoli con Totò, diretto da Vittorio De Sica, tratto dal libro di racconti di Giuseppe Marotta. Sophia compirà il 20 settembre 90 anni. Ma la sua luce continua a mettere in ombra qualsiasi attore italiano di oggi.