image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Il film su Padre Pio di Abel Ferrara converte meglio di papa Francesco? Il protagonista Shia LaBeouf ha trovato la fede (via Mel Gibson), ma gli altri forse preferiscono Asia Argento...

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

18 luglio 2024

Il film su Padre Pio di Abel Ferrara converte meglio di papa Francesco? Il protagonista Shia LaBeouf ha trovato la fede (via Mel Gibson), ma gli altri forse preferiscono Asia Argento...
Davvero un film può dare inizio a un percorso di redenzione, di avvicinamento alla fede? Può darsi. O almeno questo sembra essere successo a Shia LaBeouf, protagonista di “Padre Pio” di Abel Ferrara (nel cast anche Asia Argento, nei panni di un demone). Nonostante il passato travagliato (LaBeouf è stato accusato di molestie dalla sua ex ragazza, Fka Twigs), l’attore sembra aver trovato la luce. Una conversione avvenuta grazie alla mediazione di un altro “esperto”: Mel Gibson. Insomma, un buon risultato per la Chiesa, che dopo le uscite di papa Francesco sulla “frociag*ine” sembra al tappeto. Ma com’è il film sul frate che venne benedetto dalle stimmate? Di mezzo c’è anche la storia dell’Italia del dopoguerra. E non tutti riescono a liberarsi facilmente dal peccato…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

La Chiesa perde pezzi, fedeli e seguaci. Le mosse comunicative di papa Francesco di certo non aiutano. Il “frociag*ine-gate” se lo ricordano ancora tutti troppo bene. E se fino a poco tempo fa il pontefice era considerato il campione di un cattolicesimo progressista, questo giudizio è stato necessariamente rivisto. Cosa dovrebbe fare il Vaticano, dunque, per ritornare il trascinatore della società? Chissà che la risposta non possa essere trovata in Padre Pio, il nuovo film di Abel Ferrara. Sì, proprio il regista de Il cattivo tenente con Harvey Keitel e di The King of New York con Christopher Walken. Quella di padre Pio (interpretato da Shia LaBeouf) è una storia di caduta e risalita, di dannazione e salvazione. Una vita che assume la forma di un Purgatorio da cui elevarsi, con fatica e dolore. “Mi ha colpito il fatto che padre Pio sia un secondo Cristo, un Cristo italiano. E poi è un Santo, un eroe popolare che spesso viene rappresentato come un Dio, ma allo stesso tempo è così contemporaneo”, ha detto Ferrara del suo protagonista. Un’altra storia italiana dopo quella raccontata in Pasolini (nelle sembianze di Willem Defoe). E non c’è calvario senza violenza fisica: quella del padre cappuccino, subita in sogno (contatto con Dio o follia?), e quella degli italiani, ridotti a straccioni dopo la Prima guerra mondiale. Un conflitto che ne aprì uno ulteriore: quello per la sopravvivenza, della lotta tra poveri. Per alcuni, la lotta di classe. E quindi sono due i binari del film; il primo che percorre la battaglia interiore, quella di padre Pio, costretto al confronto con i propri dubbi e con la sofferenza che dilaga intorno a lui; il secondo, invece, che riguarda l’Italia e le sue contraddizioni, le prospettive di futuro, ispirate da chi crede nella rivoluzione, ma represse da coloro che diventeranno le camicie nere. Il culmine della violenza arriva il 14 ottobre 1920, dopo le prime elezioni libere d’Italia. I socialisti stanno per prendere il potere a San Giovanni Rotondo: sono, infatti, i vincitori delle elezioni, ma vengono fermati dalle divise. E uccisi (muoiono in 13). L’apice della brutalità che coincide con il completo (e discusso) sviluppo della maturità spirituale di Pio, che proprio in quei momenti riceve le stimmate. Nel cast ricordiamo anche la presenza di Asia Argento, la quale incarna un demone tentatore, uno dei molti che annebbiano la mente del frate cappuccino. Ma il film di Ferrara, dicevamo, ha ispirato uno dei suoi interpreti in maniera molto profonda.

Shia LaBeouf
Shia LaBeouf nei panni di Padre Pio
https://mowmag-store.myspreadshop.it

Shia LaBeouf, nel corso delle riprese, ha trovato la fede. Un’immedesimazione totale, così intensa da renderlo parte della comunità della chiesa. Una redenzione che parte dalla vita vera dell’attore. L’ex protagonista di Transformers, infatti, ha un passato decisamente travagliato, caratterizzato dalle accuse della sua ex ragazza Fka Twigs, che ha denunciato le molestie e i maltrattamenti subiti. Pare che anche Mel Gibson abbia avuto un ruolo di mediatore tra l’attore e Dio, introducendo LaBeouf alla messa in latino. Tutti ricordiamo il cruento La passione di Cristo, la storia della via crucis di Gesù, e le frustate sulla schiena di Jim Caviezel nelle vesti del Messia. Speriamo che Gibson sia stato meno carnale nella spiegazione del “Verbo”. Insomma, più del progressismo, svilito dalle uscite malsane di papa Francesco, la storia di padre Pio può davvero portare alla scoperta di Dio? Chissà, forse per un’esperienza totale occorre essere un attore. Immedesimarsi così a fondo da sovrapporsi alla fede del personaggio che si sta interpretando. Almeno, dopo questo film, la chiesa ha trovato un nuovo membro. Il resto del mondo, però, rimane decisamente più difficile da liberare dal peccato.

https://mowmag.com/?nl=1

More

Perché il film di Scamarcio non piace a nessuno? Abbiamo visto “Svaniti nella notte”, il più visto al mondo su Netflix e…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Un po' eccessivo

Perché il film di Scamarcio non piace a nessuno? Abbiamo visto “Svaniti nella notte”, il più visto al mondo su Netflix e…

Lo scrittore Laudadio, le mode, Scurati e Mussolini: “Bisogna piscia*e in testa ai maestri”. E sui guai del cinema, Elisabetta Sgarbi, Nanni Moretti, “Elaborate forme di solitudine” e la violenza di genere…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

L'artista contro

Lo scrittore Laudadio, le mode, Scurati e Mussolini: “Bisogna piscia*e in testa ai maestri”. E sui guai del cinema, Elisabetta Sgarbi, Nanni Moretti, “Elaborate forme di solitudine” e la violenza di genere…

Ma com’è nata la collaborazione tra i fratelli D’Innocenzo e Kanye West? Tra l’indirizzo mail “indovinato” di Bianca Censori e… “Stavo al ces*o”

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Messaggi d'azzardo

Ma com’è nata la collaborazione tra i fratelli D’Innocenzo e Kanye West? Tra l’indirizzo mail “indovinato” di Bianca Censori e… “Stavo al ces*o”

Tag

  • Cinema
  • Film
  • Papa Francesco

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ecco perché Morgan chiede 740mila euro a Selvaggia Lucarelli e Andrea Scanzi per diffamazione a mezzo stampa (e c’entra l’accusa di stalking di Angelica)

di Riccardo Canaletti

Ecco perché Morgan chiede 740mila euro a Selvaggia Lucarelli e Andrea Scanzi per diffamazione a mezzo stampa (e c’entra l’accusa di stalking di Angelica)
Next Next

Ecco perché Morgan chiede 740mila euro a Selvaggia Lucarelli...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy