Marcolino Zuckerberg torna alle origini: via libera alle fake news come ai tempi d'oro di Facebook, quando vendeva tutti i dati a Cambridge Analitica per profilare gli utenti e il suo social era una fogna a cielo aperto piena di notizie false, troll politicamente schierati e cazzate. Già, perché se il populismo è diventato un fenomeno globale in parte è anche demerito suo, vale la pena di ricordarlo. Beffardamente, durante l'annuncio del miliardario tech, passato da voler fare a pugni con Elon Musk alla sua subordinazione, Zuckerberg ha voluto dimostrare una cosa: che essendo uno degli uomini più ricchi del pianeta, fa soltanto quello che gli conviene per arricchirsi ancora di più. Anche a livello simbolico, indossando un orologio da un milione di euro mentre diceva che il servizio di fact-checking sarebbe stato soppresso.
Mark Zuckerberg, il guru riccioluto e del digitale che ama parlare di connettività globale e libertà d’espressione, si presenta in un video con al polso un orologio da quasi un milione di dollari. Sì, avete letto bene: 900.000 dollari per un Greubel Forsey “Hand Made 1”, un capolavoro di alta orologeria svizzera di cui si producono due o tre esemplari all’anno. Il messaggio è chiaro: potete anche preoccuparvi della verità online, ma lui si gode il lusso dell’offline, portando indietro le lancette ai tempi in cui le notizie non venivano verificate. Mentre il mondo si interroga sulle implicazioni di una simile decisione politica e sociale, Zuckerberg preferisce concentrarsi sull’estetica dei meccanismi a mano libera. Questo orologio non è un semplice status symbol: è una dichiarazione. Mentre la sua azienda abbandona le briglie del controllo sui contenuti, il fondatore di Meta si rifugia in un universo parallelo di precisione millimetrica e valori artigianali. Un contrasto quasi grottesco tra il caos digitale che potrebbe scatenare e la serenità misurata dei secondi che scorrono sul suo Greubel Forsey, magari indossandolo mentre dal suo bunker atomico alle Hawaii progetta le prossime vacanze in Italia a bordo del suo yacht da paura.
E non è nemmeno un caso isolato. Zuckerberg è noto per il suo amore per gli orologi di lusso. Dai Patek Philippe agli Fp Journe, il miliardario sembra aver sviluppato una passione per il mondo analogico, come se cercasse di bilanciare le distorsioni del digitale con la perfezione tangibile dell’orologeria svizzera. E se l'inventore del meccanismo che ha portato alla nascita degli influencer sfoggia orologi come una Ferragni qualsiasi, Michel Nydegger, Ceo di Greubel Forsey, commenta con enfasi: “È un piacere vedere qualcuno così influente nel plasmare il futuro digitale apprezzare la tradizione dell’alta orologeria”. Forse avrebbe dovuto mettere almeno l'hashtag #adv, ma lui è il capo, e fa quello che gli pare. In fondo, l’intera operazione sembra la metafora perfetta del personaggio: un miliardario che predica innovazione ma si rifugia nel lusso, che si vanta di connessioni globali mentre disconnette il senso critico delle sue piattaforme. Il tutto con un tocco di classe al polso. Il prezzo? Quasi un milione. La coerenza? Inestimabile. Un suggerimento: potrebbe cambiare nome, da Mark a Marketta.