A chi non piace andare al ristorante? Ti siedi, ordini quello che più ti aggrada dal menù, qualcuno lo prepara per te e te lo porta al tavolo. Nessuno sbatti, vieni servito e riverito, devi solo stare seduto e pagare. E poi, se scegli bene, riesci anche a regalare un’esperienza sublime al tuo palato. Ma è sempre tutto così semplice e idilliaco? Forse, certe volte, sì. Ma altre… no, proprio no. Certe volte becchiamo qualcosa che ci rovina completamente la serata. Qualcosa che ci infastidisce, ci irrita, ci fa venire voglia di alzarci e tornare a casa a mangiare due toast davanti a Netflix. Pensiamo, per esempio, ai bambini che urlano come se fossero in un parco giochi, o che stramazzano in mezzo alla sala mettendo in difficoltà i camerieri. Oppure al tavolo assegnato proprio sotto al condizionatore a palla (estate o inverno, sempre fastidio è), o vicino al forno, con il caldo che ti cuoce le sopracciglia. La pizza? Cornicione bruciacchiato. Il cameriere? Dimentica la bibita, si ricorda solo a fine pasto quando ormai sei disidratato come un cactus. Ne può succedere di ogni, e i clienti lo sanno bene. Se si dà un’occhiata su Google o Tripadvisor, è tutto un fiorire di recensioni indignate che raccontano esperienze da dimenticare. A volte la colpa è di altri commensali maleducati, altre volte è proprio il locale a toppare alla grande. Perché non mi arriva il cambio posate? Perché l’aperitivo è così miseramente triste? Perché il prezzo è così alto per quattro foglie e due pomodorini? Ma noi, alla fine, siamo solo degli umili avventori. Non notiamo tutto, non abbiamo occhio clinico. Chi invece nella ristorazione ci lavora da anni, magari ha un radar ben più affinato. Tipo uno chef.
E allora, com’è che la vive uno che sta dietro ai fornelli, sotto pressione e tra mille ordini? Lo racconta Chef Guido Mori, che ha stilato la sua personalissima (e spietata) lista delle 10 cose che odia al ristorante.
1) I ristoranti che chiamano “risotto” il riso precotto.
Lo fanno bollire in anticipo, lo scaldano al momento e ti dicono che è risotto.
2) I bambini abbandonati dai genitori che fanno cascare il cameriere col piatto.
Educazione zero, vigilanza zero. E il cameriere finisce con l’ossobuco sul pavimento.
3) Quelli che propongono la “bistecca di razza scottona”.
Conta anche la qualità.
4) Gli hamburger crudi.
“È gourmet!” No, è carne trita e fredda al centro. "Bell’idea del cazzo", dice Mori.
5) Il tizio che guarda i TikTok a tutto volume.
Al tavolo accanto. Senza cuffie. In loop. Se c’è l’inferno, è così.
6) Le bottiglie di prosecco dell’Esselunga vendute a 35 euro.
Ci avete messo l’etichetta d’oro?
7) La degustazione di pizza gourmet.
Una roba che manco Cracco. Ma con l’impasto gommone e il topping da Instagram.
8) I bambini che guardano i cartoni animati a tutto volume sul telefono.
Anche no. I genitori che lo permettono? Peggio dei figli.
9) La pizza “più digeribile perché più fermentata”.
"E altre cazzate", dice Mori.
10) Chi fa la classifica delle 10 cose che odia al ristorante.
Tipo lui. Tipo noi adesso. Ma alla fine, che volete farci?
