Paola Ferrari è da sempre il volto della Rai e quando si parla di lei si pensa subito allo sport e in particolare al calcio. Donna che ha fatto la rivoluzione in Tv, conducendo per prima 90° minuto, poi Notti Europee, sempre per la Rai, e ora avrà un programma in seconda serata per analizzare il sabato, e non solo, della Serie A. Ma lei, che cosa ne pensa di questo campionato? Chi, le favorite? Solo l'Inter, che l'anno scorso ha vinto lo scudetto e conquistato la seconda stella guidata da Simone Inzaghi, o ci sono altre rivali degne di nota? Il Napoli di Antonio Conte? O la Juventus di Thiago Motta? E il Milan è ancora un'incognita con Paulo Fonseca come nuovo allenatore o basta la certezza data da Zlatan Ibrahimovic? Poi non vanno tralasciate la Roma di Daniele De Rossi, grande condottiero, arrivato solo come traghettatore e rivelatosi poi una mossa vincente, e l'Atalanta di Giampiero Gasperini, che ha scommesso su Nicolò Zaniolo, al momento infortunato per via di un problema al tendine. Gasperini che si troverà ad affrontare Carlo Ancelotti nella gara secca di Supercoppa Europea mercoledì 14 agosto: una partita dal finale scontato per molti, vista anche la presenza di Kylian Mbappé nella rosa dei Galacticos, ma che per la Ferrari potrebbe rivelare sorprese inaspettate. Poi ci ha detto anche cosa pensa del momento poco felice di Jannik Sinner e della rivalità dell'azzurro con Carlos Alcaraz che rischia di diventare numero uno al mondo. Chi è più forte? Saranno i nuovi Roger Federer e Rafa Nadal? E Matteo Berrettini sta tornando davvero?
Paola, stai per tornare in tv con un programma in seconda serata il sabato sera, resti il volto di punta della Rai.
Dopo il bel successo, devo dire, di Notti Europee con Mazzocchi, la Rai poi ha preso questa decisione di acquistare gli highlights del sabato e del lunedì, togliendo dopo tanti anni lo spazio della domenica, perché ormai la domenica, purtroppo, non avevamo quasi mai partite. Mi è un po' dispiaciuto perché io sono stata una conduttrice storica di 90° Minuto, sono stata la prima donna e ho avuto l'onore di condurlo per tantissime edizioni. Ho avuto il grande privilegio di arrivare dopo giornalisti indimenticabili come Paolo Valenti, Barendson, Galeazzi: è stata per me una parte di vita come la domenica sportiva.
Ma sei contenta di questa nuova sfida?
Molto. Capisco il progetto Rai e questo è uno spazio importante innanzitutto come collocazione, perché comunque è un quasi prime time del sabato sera, perché andiamo in onda alle 22.40. Purtroppo, solo per un'ora, avrei voluto che durasse di più, ma il sabato sera è sempre prestigioso anche se andiamo contro alcuni programmi di Canale 5 e di Rai 1 molto importanti. Però è uno spazio prestigioso e avremo sempre quattro partite che si giocano il sabato, avremo la possibilità di dare in diretta alcuni risultati, perché, partendo a quell’ora, la partita della sera non è ancora finita.
Come lo immagini il programma?
Un vero 90°, come era una volta, con le partite appena finite, partite importanti, sarà un programma molto ritmato. Io amo molto dare spazio alle immagini, quindi i protagonisti per me saranno sempre loro, le interviste in diretta e avrò al mio fianco Paolo Paganini e Marco Tardelli.
Temi la concorrenza nel palinsesto di qualcuno in particolare?
Ho scritto alla mia amica Milly Carlucci: con Fabrizio Frizzi sono stata la prima a partecipare alla prima edizione di Ballando con le stelle, quindi sono molto legata a Milly. Ma le ho detto “guarda stai attenta che quest'anno ti faccio concorrenza con uno zero in meno”. Chiaramente il livello di share è molto complicato il sabato sera. Non faremo una share stellare, però conto molto sul pubblico che si abituerà al fatto che la Rai dà subito i risultati delle partite più importanti. E questa è sicuramente una scelta dell'azienda da appoggiare e penso che possa incontrare il favore del pubblico che magari può staccare da Rai 1 per una mezz'ora e venire a vedere le partite.
Torni in concomitanza con l'esordio della Serie A. Chi vedi come favorita quest'anno?
Quest'anno è molto molto difficile, perché ci sono stati tantissimi cambi di allenatori in squadre molto importanti come la Juve, il Napoli, il Milan. Solo l'Inter, che si deve confermare, non ha cambiato ed è rimasta con Simone Inzaghi. L'Inter è la favorita ma non credo riuscirà a fare il bis quest'anno. Sono molto curiosa di vedere la Juve di Thiago Motta, avere voluto Conte al Milan perché lo vedevo molto bene nella squadra rossonera insieme a Ibrahimovic che si stimano molto. Fonseca, invece, è ancora da scoprire, bisogna capire come si troverà con il campionato italiano. Spero, quindi, in una bella battaglia tra Inter e Milan che sono arrivate le prime due top. Milano ha dominato lo scorso anno, ma ci sono Juventus e Napoli che tornano e poi c'è la Roma di De Rossi che ha fatto molto bene lo scorso anno. Mi auguro, come sempre, di vedere un campionato vivo che non sia come quello dell'anno scorso che a febbraio era già finito.
I tifosi della Juventus sono preoccupati perché hanno ceduto i giovani, messo diversi giocatori fuori rosa, tra cui Chiesa, e hanno fallito per ora diversi obiettivi di mercato. Che succede? Giuntoli stupirà o sarà un flop?
Per il mercato la Juve deve fare i conti con il proprio bilancio quindi non si possono fare sempre voli pindarici, bisogna vedere Vlahovic che è un grande punto interrogativo. Sarà finalmente la stagione della sua esplosione in modo positivo? Per quanto riguarda Chiesa è un ottimo calciatore, ma probabilmente è il momento di cambiare, bisogna avere il coraggio di cambiare e la Juventus ha preso il miglior allenatore dopo Inzaghi sul mercato. Thiago ha fatto un miracolo l'anno scorso, gli devono dare fiducia i tifosi della Juve, devono dare un attimo di tempo a Thiago Motta per impostare come vuole lui la squadra, perché sappiamo che lo sa fare. Sono sicura che farà un grandissimo campionato. Del resto, anche il Napoli ha delle difficoltà sul mercato, Conte lo ha detto e aspetta i forzi, tutto è quasi incompleto.
E le altre come si sono mosse sul mercato?
Il Milan abbastanza bene, anche l'Inter che ha messo dei colpi a parametro zero come sempre sa fare il fantastico Marotta, uno dei quali è Taremi. Forse il gap tra l'Inter e le altre si sta colmando, anche se l'Inter ha dalla sua parte l'abitudine dei suoi a giocare insieme, un allenatore che li conosce ormai benissimo e questo è un punto di partenza molto forte. Le altre impiegheranno magari un po' a riuscire a rodare come l'Inter, basta che l'Inter non parta in quarto e faccia il vuoto dietro subito, questo potrebbe essere pericoloso. L'Inter punta molto alla Champions League dopo quello che è successo l'anno scorso. Sono sicura che, se dovessero scegliere, sceglierebbero la Champions.
A proposito di Napoli e di Conte, non pensi che sia un po' azzardato vedere in Lukaku il sostituto di Osimhen?
Che Osimhen dovesse andare via si sapeva, l'importante è che sono riuscita a tenere Kvaratskhelia che ha fatto anche un ottimo europeo, visto che sembrava anche lui sul punto di partenza, come anche di Lorenzo e altri. Questa è la magia di Conte, perché è uno che parla chiaro. Mi ha un po' stupita la scelta di Conte di andare al Napoli, perché quello che mi fa più curiosità di questo campionato è vedere come si intenderà con de Laurentiis. Come fa Lukaku a sostituire Osimhen? Osimhen dell'anno scorso non è stato comunque lo stesso e di due anni fa, anche per problemi fisici. Ci pensa Conte, io in lui ho molta fiducia, nel senso che sa motivare i calciatori e tirare fuori tutto da loro. Per Conte molti calciatori hanno detto che si sarebbero butterati nel fuoco. Un campione va anche motivato, sicuramente Osimhen non lo era più. Preferisco un campione motivato che uno demotivato che vuole andare via.
Prima dell'inizio del campionato c'è la finale di Supercoppa Europea: Atalanta contro Real. Abbiamo di fronte a noi due dei più grandi allenatori italiani. Io ho una passione smisurata da sempre per Carletto Ancelotti, che seguo da quel mitico gol che fece al Real Madrid proprio nello stadio di San Siro da 30 metri. Io ero lì quando vestiva la maglia del Milan. Penso che il Real la possa vincere, anche se non è detto, perché il Real ha tanti giocatori, anche loro che arrivano dall'Europeo molto stanchi. Gasperini ci ha abituato alle magie, però ovviamente il Real è favorito. Ma io ti farò Atalanta, pur amando Ancelotti. A Bergamo ho mosso i miei primi passi come giornalista sportiva; quindi, sono molto legata alla squadra bergamasca. Gasperini è un folletto, un genio, uno che tira fuori veramente il coniglio dal cilindro.
Riuscirà a tirare fuori dalla nebbia anche Zaniolo? Anche se ora si è fatto male al tendine.
Sì, ma parlando della durata dell'anno credo di sì, perché Zaniolo ha bisogno di un allenatore che sia anche padre, che lo sappia un po' indirizzare anche nel suo talento e nella sua vita privata. È un ragazzo ancora molto giovane, che comunque ha vissuto vari cambiamenti, non dico traumatici, ma piuttosto forti negli ultimi anni. Penso che abbia scelto l'Atalanta anche perché c'è Gasperini.
Gasperini si è lamentato del fatto che gli abbiano prolungato il contratto solo per due anni, ma al tempo stesso gli stanno regalando un grandissimo mercato.
Nell'Atalanta ormai nessuno si stupisce più. Gasperini con Percassi ha un ottimo rapporto, per cui quando si parlava di un Gasperini in partenza io ero quasi certa che lui sarebbe rimasto, perché c'è un rapporto molto particolare tra Gasperini, Percassi e la squadra. Non dobbiamo pensare di essere il Real Madrid, il Barcellona o il Paris Saint Germain, siamo società italiane, che devono usare la testa e fare le scelte giuste. Questo lo dimostra appieno il Presidente Marotta, un uomo di mercato che sa prendere dei parametri zero incredibili e Taremi può essere una delle rivelazioni di questo campionato, che lui ha preso prima di giugno. Bisogna saperlo fare anche con pochi soldi, cosa che sicuramente è più difficile. Se vai con il portafoglio pieno è più facile, però rischi anche di prendere giocatori che vanno a giocare anche solo per i soldi come è successo in tanti anni al Paris Saint Germain che di importante poi alla fine ha vinto ben poco. Marotta è un esempio e un maestro in questo. Mi piace anche il mercato che sta facendo l'Atalanta, come mi piace quello del Milan, e quello dell'Inter che è stato un mercato intelligente. Adesso stiamo ancora aspettando le rifiniture degli ultimi giorni, quindi aspettiamo ancora per trarre le conclusioni definitive. È un mercato che le squadre devono fare sempre grande attenzione ai bilanci, perché il nostro calcio è un calcio che ha grandi problemi e non dobbiamo mai dimenticare questo.
Un altro tema centrale nello sport è il momento difficile che sta avendo Sinner, che rischia di essere superato da Alcaraz nella lotta al posto di numero uno al mondo.
Quello tra Sinner e Alcaraz penso che sarà un duello che vedremo negli anni, come per anni abbiamo visto il duello tra Nadal e Federer. È il sale del tennis come lo sono i grandi duelli. Sono due giovani che saranno protagonisti dei prossimi dieci anni. Sinner ha qualche problema fisico ma probabilmente anche di stress, perché tutti questi infortuni, queste problematiche possono venire sicuramente da un forte stress. Poi c'è il discorso che non è stato accettato che lui non abbia fatto le Olimpiadi. Questo, per il pubblico che lo ha amato tantissimo, non è stato facile da digerire. Il pubblico italiano ha adottato Sinner, in pochi mesi è diventato veramente l'eroe italiano, lo amano e lo amavano tutti ma proprio tutti, un fenomeno d'amore che si vedeva ai tempi di Tomba. Questa cosa delle Olimpiadi al pubblico italiano non è andata giù, non l'ha capita ed era facile anche da strumentalizzare.
Si sono fatte varie illazioni sul perché Sinner abbia saltato le Olimpiadi.
I veri motivi per cui non si è andato non li sappiamo, anche se non credo che fosse per non perdere quest'altro torno, perché probabilmente stava male. Però era in un momento in cui l'amore degli italiani che era esploso in modo stratosferico e sicuramente ora l’amore si è un po' ridimensionato. Poi che il numero uno sia lui o Alcaraz non lo so, ma quello che piace a me è vedere grandi match, grandi partite, avere un italiano comunque in cima e tutti gli altri italiani. Poi non dimentichiamoci che Berrettini è tornato, Musetti ha fatto quella meravigliosa gara alle olimpiadi. Mi piace vedere dei bei match con gli italiani e vederli protagonisti, vederli trascinare i giovani a giocare ancora tanto a tennis, perché non se ne poteva più di sentir parlare solo di padel.
Chi è l'italiano che ti piace di più nel tennis?
Adriano Panatta. Io ho lavorato un po' di anni con lui, è intelligente, simpatico, ironico, e l'immenso talento che ha Adriano è difficile eguagliarlo.
C'è chi dice che Alcaraz sia più forte di Sinner.
Dipende sempre dai momenti di forma, sinceramente io preferisco Sinner, ma sono entrambi molto forti, anzi sono convinta che Sinner sia più forte. Ormai giocano anche loro talmente tanto, come nel calcio, che lo stress, la stanchezza, il momento di forma incidono molto. Forse Alcaraz, ma non so ancora dare una valutazione completa, è un po' più temperato dal punto di vista psicologico, di testa ha qualcosa in più. Sinner deve crescere un po' di più, deve imparare a gestire di più lo stress tra un torneo e l'altro, perché quando è sul campo è freddo, si vede che per la sua età ha una maturità superiore. Però probabilmente c'è un accumulo di stress che deve ancora imparare a gestire, come è successo anche con Federica Pellegrini in passato. Ci sono dei momenti in cui con lo sport di oggi che è così esagerato dal punto di vista motivazionale, degli impegni, dello stress, ci sono i social che influiscono, che non è semplice e chi è al fianco di questi grandi campioni deve saper valutare anche questo.