La questione tiene banco ormai da giorni, ovvero da quando sul campo dello stadio Olimpico di Roma la Juventus guidata da Massimiliano Allegri ha conquistato, ai danni dell’Atalanta, la sua quindicesima Coppa Italia. Grande festa, sì, ma non senza polemiche. Prima del triplice fischio, infatti, è diventata celebre la sfuriata del mister bianconero nei confronti della squadra arbitrale, sfuriate che gli è costata cara. Il livornese, infatti, dopo tre stagioni (otto totali) sulla panchina della squadra torinese è stato definitivamente esonerato, a sole due giornate dalla fine del campionato. Il suo posto è stato preso momentaneamente da Paolo Montero, ma le polemiche non si sono placate. L’uscita dalle scene di Allegri, pesantemente criticato in questi anni per gioco espresso in campo dalla sua squadra, è stata causa di grande baruffe e malumori tra i tifosi, gli stessi giocatori e alcuni giornalisti. Tra questi ultimi Mario Giordano, sulle pagine del La Verità, ha voluto ringraziare John Elkann perché, scrive, “le confesso che, da tifoso granata, non avevo mai capito lo ‘stile Juventus’. Le scrivo questa carolina per ringraziarla perché l’altro giorno lei mi ha illuminato”… E a quanto pare la questione dell’esonero dell’allenatore toscano diventa anche il presupposto per comprendere tante altre faccende legate alla holding Exor guidata proprio dal nipote dell’avvocato Gianni Agnelli, da Stellantis e Carlos Tavares (Ceo del Gruppo), all’eredità di Marella Caracciolo, passando anche per La Repubblica e presunti “illeciti sportivi”…
Giordano, quindi, prende in esame il comunicato con cui la società bianconera ha ratificato l’esonero di Allegri: “In quel comunicato - scrive il giornalista e conduttore televisivo -, infatti, si dice che la decisione si è resa necessaria per il comportamento dell’allenatore ‘non compatibile con i valori della Juventus’. In effetti - sottolinea -, Allegri nel suo sfogo è stato molto trasparente. A differenza invece di alcuni dei vostri ultimi bilanci”. Il riferimento è al terremoto che ha colpito la Juve l’anno scorso, con tanto di dieci punti di penalizzazione in classifica. Dunque, continua Giordano, “ho capito: per essere compatibile con i valori della Juventus il mister non doveva sbroccare in quel modo. Al massimo doveva taroccare un paio di plusvalenze”. E a quanto pare all’Olimpico, secondo la visione di Giordano, l’allenatore livornese è stato “vero, umano, genuino. Alterato si capisce. Ma, mi scusi - rivolgendosi a Elkann -, se proprio deve esserci qualcosa di alterato, non è meglio un allenatore che un bilancio?”. Inoltre, Giordano ammette di non sopportare i “benpensanti” che criticano il comportamento di Allegri, “soprattutto - sottolinea - non sopporto quando lo fanno su Repubblica, il suo giornale, anche perché ho il sospetto che scrivano solo per leccarle i piedi”. Poi, il giornalista si dice felice perché ha finalmente capito: “Sono compatibili con lo stile Juve - scrive Giordano - gli ‘illeciti sportivi gravi e ripetuti’, le plusvalenze esagerate, gli accordi sottobanco, le fatture taroccate a penna, le ‘prolungate violazioni delle regole’, i documenti nascosti, pastrocchi contabili e pasticci vari”.
Tutto questo, e molto altro, no, ma l’esonero sì; e a questo punto il giornalista de La Verità insinua “la speranza di risparmiare 7 milioni di euro del contratto dell’allenatore. Perché, si sa - rivela Giordano -, lo stile Juve conta. Ma il portafoglio ancora di più. Lei in questo - continua -, caro Elkann, è un maestro”. Insomma, secondo Mario Giordano questo famigerato “stile” viene utilizzato su tutto l’impero della famiglia Agnelli: “Non è forse lei - si legge ancora su La Verità - che paga 36 milioni di euro l’anno l’ad Carlos Tavares, che sta liquidando la nostra industria dell’auto? Non è forse lei che dopo aver incassato per anni miliardi di sussidi dall’Italia ha trasferito tutto il gruppo fra Olanda e Francia, sbattendoci la porta in faccia? Non è forse lei - continua sempre Giordano - che s’è comprato i giornali di sinistra per poter lasciare a casa gli operai senza avere Landini infuriato in piazza? E - conclude - non è forse lei che sta facendo una lunga e penosa battaglia sull’eredità contro sua madre, fra tesoretti nascosti e società opache?”. Domande tutte rivolte a John Elkann, o a Jaky come lo chiama lo stesso Giordano, che poi termina così: “Se questi sono i valori della casa, è giusto che la sfuriata di Allegri sia giudicata incompatibile. Una cosa così autentica dalle sue parti non s’è mai vista”.