Tra ultras e le società che rapporti ci sono? Connivenza, sudditanza o semplice rispetto dei ruoli? Forse un intreccio tra tutte queste cose? Domande che emergono ciclicamente, quando le procure fanno luce su meccanismi illeciti interni alle curve. Dopo gli arresti dei capi della Nord, tra cui Marco Ferdico, Andrea Beretta (l’assassino di Antonio Bellocco) e Renato Bosetti, il resto dei tifosi ha deciso di stabilire nuove linee guida, come scritto nel comunicato del Secondo Anello Verde su Instagram. Resta da capire se da quelle parole seguirà un cambiamento reale, ma ciò che traspare chiaramente è la presa di distanza dalla gestione precedente della curva (in questo articolo riportiamo la testimonianza esclusiva di un ultrà nerazzurro). Si critica infatti “l’accentramento di potere” nelle mani degli ex capi, avvenuto all’insaputa, pare, di gran parte della Nord. E la curva rossonera, invece? L’Old clan della Sud ha diffuso via social un breve comunicato per commentare quanto accaduto nelle scorse settimane: “Old Clan tiene a precisare la propria posizione in relazione a quanto letto e sentito dopo i fatti del 30 settembre scorso (con gli arresti di Luca Lucci e degli altri capi ultrà). Al contrario di chi dispensa a piene mani discontinuità e sconfessa chi fino a ieri aveva accettato e sostenuto come leader, noi vogliamo ribadire la continuità ideale della Curva Sud tra le varie generazioni”. Nessun ravvedimento, quindi, ma “continuità ideale” con ciò che è stato.
Tra gli arrestati ci sono anche Christian Rosiello, bodyguard di Fedez, e Islam Hagag, amico del rapper con già dei precedenti per spaccio alle spalle. Gli ultrà milanisti, però, frequentavano anche Emis Killa, la cui abitazione è stata perquisita nell’ambito dell’inchiesta della procura di Milano. Contatti con il mondo musicale che danno l’idea della penetrazione all’interno della città di questi gruppi criminali (qui un articolo sul tema). Eppure, i rossoneri dell’Old Clan non si distanziano: “Siamo custodi della memoria storica e siamo riusciti a costruire negli anni una sintonia totale con i ragazzi, pur vivendo gli eventi in altri settori dello stadio. Ne apprezziamo il modo in cui sono riusciti a fare della curva il traino di tutto lo stadio nel sostenere la squadra, oltre a darle il massimo appoggio in Italia e in Europa”. Un sostegno che rispecchia il rapporto di “stima e rispetto che non viene certo meno in questo momento”. La chiusura, infine, con un appello all’unione: “In attesa che le varie posizioni vengano chiarite, la Curva Sud di ieri, oggi e domani resta unita più che mai. Forza ragazzi, rialziamoci!”