“Posto fisso? Vita monotona”, “Quest’estate Mykonos o Ibiza? Caltanissetta”, “Colonizzeremo Marte? Guarda, entro il 2026 a Dubai ci saranno le macchine volanti”: no, non è un monologo di Nino Frassica. Per chi cerca risposte alle domande fondamentali è necessario guardare il VPodcast di Nicola Napolitano. Neanche serve dirlo: Nicola è un imprenditore di “successo”, esperto di qualsiasi tipo di meccanismo finanziario e capace di creare un e-commerce milionario. Tutto, ovviamente, self-made. Per chi, come lui, ha avuto la visione di investire nel digitale, ora la vita è una vacanza continua. Dimenticatevi la settimana ad agosto: lui vive un po’ a Miami e un po’ a Dubai (qualcuno su Instagram esprime un dubbio legittimo: “Perché parli di Dubai se stai registrando da Biella?”). Tempo libero, soldi, donne. La vita perfetta. Al di là dei (dubbi) consigli del tipo, “almeno un milione in banca bisogna averlo” (quando il tema di ogni giorno è l’inflazione), Nicola ha costruito un castello perfetto di narrazioni vincenti, consigli sentimentali, finte interviste e opinioni sulla skin care. Quindi, al di là del lato business, ecco il nostro viaggio nelle miniere del cringe.
E le relazioni a distanza?
“Tu ci credi nelle relazioni a distanza?”, chiede “l’intervistatrice”. Nicola scuote la testa: “No”. Fine del contenuto. E quindi? Quindi niente. Ma questo è solo uno dei profondi messaggi lanciati da Napolitano. “Cosa guardo in una donna? Gli occhi, perché sono lo specchio dell’anima”. E giù di risate. Meglio brutto e ricco o bello ma povero? “Amo gli strani”. E la cosa più folle fatta per amore? “Regalare una rosa”, “Wow”. Forse a noi sfugge qualcosa, ma di “wow” c’è davvero poco in tutto questo. E così lo pensano anche la grande maggioranza di chi commenta: “Bellissimo podcast, con il volume a zero spacca”.
“Allora parliamo di comunisti”
Non si capisce sulla base di cosa vengono fatte le domande, comunque palesemente concordate e con risposte altrettanto scordate. Un copione già scritto, che recitato male diventa ancora più trash. E allora perché non “parliamo di comunisti”? completamente a caso. Peraltro alcuni messaggi sono anche contraddittori. Se in un video l’input è quello di spendere e non fare il ricco che muore con il conto alle stelle, in quello successivo, in seguito a una domanda sul finanziamento per le Mercedes, la risposta di Napolitano è: “Cosa te ne fai delle Mercedes? Tieni la Panda scassata di tua nonna e fonda un’azienda”. Tutto e il suo contrario, come sempre per i presunti guru.
Si stava meglio quando si stava a Dubai
Quale miglior luogo di Dubai per cresce personalmente, spiritualmente e, soprattutto, professionalmente? Circondarsi di imprenditori e persone di successo, per prendere ispirazione e smetterla, finalmente, di giocare alla PlayStation. Perché tale è la questione che Ludovica Pagani pone a Napolitano. Poi i 900 euro a testa spesi a cena a Dubai (“Ma se per puro caso si avvicinano delle ragazze si arriva anche a 4mila euro”), gli alcolici “solo in presenza di signorine”, la sicurezza data dal fatto che “se rubi ti tagliano la mano” e le targhe che costano più delle macchine. Il vero “flex” è non scegliere: Ferrari, Lamborghini, tempo libero e lavoro, “donne del sud o del nord”. “Super vivere”, direbbe Giacomo Freddi. Ma si sa, “Dubai is different”.
“Tu a 30 anni organizzi interviste finte, truffi e illudi povera gente e fai crescere i ragazzini con l'idea che lavorare/studiare non serve a niente tanto basta seguirti”, scrive un utente. Gli sfottò a chi viaggia in Ryanair, a chi ancora investe in Italia, la presunta efficacia del metodo proposto. Intendiamoci, se Nicola Napolitano riesce a vendere prodotti e corsi fa bene a farlo. Noi, però, senza andare a fondo sulla strategia per l’e-commerce, siamo rimasti sulla superficie della sua comunicazione. Conversazioni di ore, compresse in pochi secondi di reel. Ancora dobbiamo capire se Napolitano dica sul serio o ha semplicemente deciso di farsi carico dell’odio dei social. Chissà, forse basta l’engagement. Cosa ci lascia tutto questo? Poco e niente, ma almeno ci siamo divertiti.