Finite le Olimpiadi con il successo strepitoso del volley d’oro non ci resta che sentirci costretti ad andare in vacanza. “Al mare, io? Mi rompo già abbastanza le scatole a Milano, ma è sempre meglio di andare in ferie. Una tortura. Non faccio ferie da 45 anni. Peraltro io al mare non ci ho mai messo piede. Mi dicono che l’acqua sia salata ma non ho mai avuto modo di verificarlo. Inoltre ci finiscono le deiezioni di tutto il mondo”. Fu memorabile Vittorio Feltri. Deiezioni triple nei piccoli paesi, con le fogne tarate per mille o duemila abitanti, che in alcuni casi triplicano la propria popolazione durante il periodo estivo. Ne sanno qualcosa gli abitanti di Santorini che il sovraffollamento lo hanno già sperimentato con le scorse settimane. In un recente weekend le navi da crociera hanno fatto sbarcare in un colpo 17mila persone, quasi quanto l'intera popolazione dell'isola. Dal paradiso si passa in un attimo al peggiore degli incubi che va virale. Un consigliere della città ha invitato i cittadini a restare a casa in risposta alla folla di crocieristi. Aspettative contro realtà, come il trend che contrappone sui social foto mozzafiato di turiste che si affacciano su panorami incontaminati come fossero cristi di Maratea, a video grezzi in cui si vedono gli stessi luoghi affollati di turisti a far foto sotto musiche storpiate. A Venezia c’è una calle stretta come una cassetta di frutta dove in fila ci sono decine di persone a far foto nonostante ci sia poco più da vedere che la testimonianza dei cani portati lì dai proprietari a espletare i loro bisogni. Pochi saranno sfuggiti al video di un gruppo di turisti a Palma Di Maiorca che, scaldati dalle temperature roventi e dal desiderio di accaparrarsi l’ultimo posto sul trenino panoramico, si sono prodigati in una zuffa senza esclusione di colpi. Si può fare osservazione degli stessi trenini - che in realtà sono spesso convogli gommati - anche nelle località balneari italiane, carrozze che sfrecciano su sottofondo di musica trash-dance dalle quali i grandi salutano la gente fuori più dei piccoli, tanto che non risulta chiaro se sia il caldo la causa di una tale regressione umana o se essa sia conseguenza diretta della stessa condizione di turista. In ogni caso l’afa fa già la sua parte riempiendo gli ospedali. Secondo Anaao ((Associazione Nazionale Aiuti Assistenti Ospedalieri, ndr) in estate aumenta del 30-40% di afflusso di pazienti nei pronto soccorso a fronte di reparti che vedono riduzioni di personale fino a picchi del 50%, secondo un'indagine Fadoi (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, ndr). I medici e gli infermieri che restano devono coprire quelli che staccano per le ferie: secondo la stessa indagine il 10% dei dottori nei periodi clou è costretto a svolgere oltre 90 ore settimanali di lavoro al pronto soccorso con evidenti conseguenze sulla qualità dell’assistenza.
Secondo la nuova rilevazione del Future4Tourism, il monitoraggio di Ipsos sulle propensioni di vacanza degli italiani, il 76% dei connazionali dichiara che si prenderà un momento di vacanza nell'estate 2024. Agosto resta il mese delle ferie, durante il quale sono previste 85,8 milioni di presenze nelle strutture ricettive ufficiali, il 20% del totale dell'anno secondo il Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti. Costi alti e strutture sovraffollate. Secondo Altroconsumo, negli stabilimenti balneari - che continuano a operare seppur il Consiglio di Stato abbia dichiarato illegittime le proroghe delle concessioni - un ombrellone e due lettini ad agosto, in prima fila, costano in media 226 euro a settimana, cifra che si riduce a mano a mano si va a scegliere le file successive. Una famiglia con due bambini che decide di trascorrere una settimana di ferie al mare, prenotando una struttura ricettiva a tre stelle o categoria equiparata per il periodo a cavallo di Ferragosto, spende da un minimo di 872 euro di Bibione a un massimo di 3.500 euro di Porto Cervo, parola di uno studio Assoutenti e C.r.c. secondo cui la spesa minima per le 37 località di mare monitorate è più alta in media del 19,6% rispetto al 2023. Così salgono i prezzi e i villeggianti di agosto restano sempre lì, talvolta costretti dalle ferie forzate, l’alternativa è restare a guardare: quelli che non ci vanno si sentono come d’estate nel cemento a bruciare mentre scrollano le storie su Instagram di tutti-o-quasi-tutti gli altri a spaccare noci di cocco nell’acqua trasparente. Del resto più di 6milioni di italiani non andranno in vacanza e 3,7milioni saranno costretti dal portafogli vuoto (ricerca commissionata da Facile.it e realizzata da mUp Research e Bilendi). Il resto si unisce alla massa. Durante i periodi di chiusura stagionale anche le aziende che giocano a fare le startup californiane - con il pingpong e l’avocado - quando squilla la campanella del 7 agosto fanno come alla Fiat degli anni Settanta. Mandano tutti a casa (nel rispetto della legge) costringendo i dipendenti a fruire delle ferie nel periodo di chiusura aziendale: via il pallone e tutti a casa. Sono le aziende dirette da manager spavaldi e imprenditori under-30 con la felpa e il berretto in testa, platea non così dissimile da quella alla quale predicava Sergio Marchionne all’Università Bocconi nel 2014: “Si deve togliere questo provincialismo in Italia, pensate che nel 2004 con la Fiat perdevo 5 milioni al giorno, giravo per il mondo, torno in Italia ad agosto e in ufficio non c’era nessuno; chiedevo mi rispondevano che erano tutti in ferie, ma in ferie da cosa? Non c’era una persona in ufficio in un’azienda multinazionale”. Pace all’anima sua.