Rocco Siffredi ha sbagliato carriera attoriale. Da p*rnodivo ad attore di soap opera, avrebbe potuto tranquillamente soffiare ad Alessandro Borghi il ruolo da protagonista (di sé stesso) in Supersex. Lo abbiamo scoperto nel recente servizio de Le Iene, con Siffredi che incontra Alisa Toaff (la giornalista che lo ha denunciato) e si auto-flagella, ammettendo di essere un c*glione. Piange, Rocco, con il piglio di un giovane inesperto che si è lasciato sfuggire frasi come: “A te ti manca il caz*o”. Frasi dettate dalla circostanza, certo, frasi dettate solo dalla sua età adolescenziale, dove il testosterone ha la meglio sulle sue sinapsi e conquista persino il distretto celebrale. L'incontro tra Rocco e la giornalista di AdnKronos Alisa Toaff è avvenuto sotto l'occhio supervisore dell'inviata de Le Iene Roberta Rei. Un faccia a faccia tra i due, come sottolinea la trasmissione di Mediaset, che è stato fortemente voluto dal pornoattore per ribadire ancora una volta le sue scuse e chiarire definitivamente con la giornalista. Viene mandato in onda lo scambio di messaggi vocali (poi oggetto di denuncia) tra i due, dove inizialmente si sentono i complimenti di Siffredi e, poco dopo, insulti e scuse finali per aver travisato le sue risposte all'intervista. “La verità è che siamo stati male io e sua moglie, insomma. È stato un errore, è umano. Voglio anche precisare che Rocco non mi ha mai toccata fisicamente. Quello che mi ha spinto a denunciare sono stati gli ultimi due vocali. Li ho trovati gravi, sessisti e denigranti nei confronti di me stessa, come professionista e come donna. Sono stata male perché sono stata attaccata dagli hater, sono stata attaccata dagli insulti antisemiti che non c’entravano niente. Li avete letti, no? Rocco è una persona forse istintiva, simpatica... Ma quei due insulti mi hanno veramente ferita e allora mi sono arrabbiata. Punto” dichiara Toaff. Siffredi, dal canto suo, dà la colpa a presunti problemi “di testa” e di instabilità mentale: scopriamo che si tratterebbe di un uomo depresso, pieno di problemi che non ha voglia “di curare” con antidepressivi.
Questa versione di Siffredi è credibile? Non lo sappiamo. Tuttavia, in un periodo storico come questo, che pone particolarmente l'attenzione sulla dimensione mentale dell'invididuo, è facile pensare che si tratti un po' di una parac*lata (per ripulirsi la faccia). “La cosa migliore da fare è fare un passo indietro” ammette Rocco, di fronte alla Toaff “E, quindi, cercare di ritrovare me stesso. La mia maleducazione e il non rispetto hanno offeso due donne. Due, perché anche mia moglie è stata male” dice poco dopo, tirando un calcio e una manata contro la parete e rintanandosi in bagno a piangere. Rocco si è sentito tradito dalla giornalista. E, in questo tradimento, c'entra anche la faccia di Mr. Borghi, troppo “cupa”, troppo diversa da come si vede Siffredi: “Borghi? Io non mi vedo così. Mi chiedo perché Alessandro Borghi abbia questa faccia”. Eppure, nonostante abbia parlato non così bene dell'attore che lo ha interpretato, tenta la via della redenzione, giustificandosi così: “Io non ho inventato la serie, la serie è la mia vita. Ho avuto problemi con la famiglia, non riesco a raccontare altro che la mia vita. È mi dispiace vedere quello che ho combinato a te e quello che ho combinato a mia moglie e ai miei figli. Lei ha totalmente ragione".
Su Borghi, invece, Rocco ammette: "E' vero che ho detto che mentre faceva sesso non mi rappresentava e te lo ripeto, non mi rappresenta… Ma l’ho detto anche a lui. Perché è come se io mi fossi chiesto cos'ho mostrato al pubblico per 40 anni... E perché non siamo riusciti a far vedere il vero motivo per cui ho deciso di fare questo lavoro. Perché mi piace il sesso. La cosa che mi ha fatto arrabbiare è quando tu hai detto che vado sul set per sfogarmi. Ecco, quella roba lì mi ha fatto male perché è come se io sentissi che per 40 anni non ero altro che un malato di sesso”. Comunque, alla fine, tutto è bene quel che finisce bene. Toaff dice “basta” e Rocco si rilassa. È finita con un grande successo, in fondo: nonostante la colossale figura di m*rda, Rocco è tornato (di nuovo) nell'olimpo di quelli che ce l'hanno fatta.