Addio, e grazie per tutto il pesce, come dicevano i delfini della Guida galattica per autostoppisti. Se dovessimo rappresentare la chiusura di un’icona culinaria come Locanda Locatelli con una metafora teatrale, sarebbe quella del sipario che cala su uno spettacolo che ha segnato una generazione di spettatori. Eppure, nonostante il brusio del pubblico e qualche lacrima tra gli affezionati habitué, Giorgio Locatelli sembra già pronto a salire su un nuovo palcoscenico. Ma andiamo con ordine. Il primo atto di questa vicenda si consuma con un annuncio asciutto e malinconico pubblicato sui canali social della Locanda: È con la tristezza nel cuore, e per ragioni indipendenti dal nostro controllo, che annunciamo la chiusura definitiva. Un messaggio che lascia intravedere un sipario chiuso senza troppi fronzoli, ma con un retrogusto agrodolce che sa di “questa storia non finisce qui”.
La Locanda Locatelli, che ha tenuto alta la bandiera della cucina italiana di classe nel cuore di Londra dal 2002, non era solo un ristorante: era un piccolo consolato gastronomico dove il Made in Italy si sposava con l’eleganza britannica. La stella Michelin, conquistata appena un anno dopo l'apertura, è stata più di un premio: è stata un sigillo di qualità durato oltre due decenni. Stella che adesso verrà tolta d'ufficio, chiudendo i battenti. Eppure, i dissapori con l'amministrazione del palazzo in cui si trovava il locale sembrano essere stati il classico sassolino nella scarpa che, passo dopo passo, ha portato a una decisione tanto dolorosa quanto inevitabile. I rumors si sono rincorsi velocemente dopo l’annuncio. Pare che i rapporti tra Locatelli e i gestori dell'edificio siano diventati sempre più tesi, fino a raggiungere un punto di rottura. La Repubblica punta il dito proprio su questo, mentre il Corriere si spinge oltre, suggerendo che il ristorante non sia affatto un capitolo chiuso, ma piuttosto un libro che si riaprirà tra le vie di Londra, in una nuova location ancora da svelare. Ma il punto focale non è solo la chiusura della Locanda. È piuttosto il quando si chiude una porta, se ne apre un’altra che campeggia enigmaticamente nel post di addio. E quella porta, pare, si aprirà su Trafalgar Square.
Già da mesi si sussurrava di una nuova avventura firmata Giorgio Locatelli: un ristorante all'interno della prestigiosa National Gallery di Londra. Una sfida che profuma di ambizione e di un’idea ben precisa: portare l’eccellenza italiana sotto il tetto di uno dei simboli della cultura britannica. E, di fatto, sarebbe la prima volta che un ristorante italiano entra in un monumento nazionale inglese. A quanto pare poi, all'inaugurazione del nuovo ristorante sarà presente addirittura Re Carlo d'Inghilterra. Gli impegni con Masterchef non c'entrano, anche se non molto tempo fa lo stesso Locatelli aveva dichiarato di voler mollare un po' la presa dalla ristorazione vera e propria per dedicarsi maggiormente alla didattica dell'alta cucina. Locatelli non è solo uno chef stellato, ma anche un ambasciatore del gusto italiano che ha saputo mantenere salda la sua identità gastronomica pur parlando fluentemente il linguaggio cosmopolita di Londra. Un ponte culturale fatto di ingredienti genuini, tecniche raffinate e quella passione che ogni piatto firmato Locatelli riesce a trasmettere. Se è vero che Londra è una città che brucia velocemente stelle e insegne, è altrettanto vero che i grandi chef sanno quando è il momento di chiudere un capitolo per scriverne uno nuovo. Giorgio Locatelli sembra averlo capito bene. La Locanda Locatelli chiude, sì, ma non muore. Si trasforma, si evolve, e lo fa con lo stesso spirito che, nel 2002, lo aveva spinto ad aprire le porte di quel raffinato angolo italiano a Marylebone. Il sipario si è chiuso, sì. Ma siamo sicuri che dietro le quinte si stia già apparecchiando un nuovo palco. E, neanche a dirlo, i riflettori sono tutti puntati su Giorgio Locatelli.