È l’ora dell’Eurobasket 2025, un torneo che mette in scena 24 nazionali, quattro Paesi ospitanti e una discreta collezione di stelle Nba nonostante l’ovvia assenza degli Usa. Fino al 14 settembre, da Riga a Helsinki, passando per Varsavia e Limassol, l’Europa della pallacanestro si gioca orgoglio e gerarchie. Non c’è in palio la qualificazione olimpica, ma un titolo che da solo vale prestigio e memoria.
La Nazionale di Pozzecco – dopo la risibile questione Donte DiVincenzo (americano fatto diventare in tutta fretta italiano per partecipare agli Europei con la maglia azzurra, salvo poi non rendersi disponibile ufficialmente per questioni fisiche) – si presenta con la solita etichetta: squadra brillante, capace di fiammate, ma ancora prigioniera dello scalino dei quarti e da una concorrenza non certo scarsa. Tre eliminazioni identiche nelle ultime tre edizioni (2015, 2017, 2022), sempre ai quarti, hanno tracciato un sentiero non semplice da riscrivere. Per Italbasket le figure chiave sono quelle di Simone Fontecchio, recentemente passato dai Detroit Pistons ai Miami Heat in Nba, e di Danilo Gallinari, che a 37 anni prova a spremere gli ultimi colpi di classe e di fisico dopo aver vinto il primo titolo in carriera (nella lega di Porto Rico). Intorno a loro la regia emotiva di Nicolo Melli (Fenerbahçe) e quella effettiva di Marco Spissu (Saragozza), oltre a Darius Thompson (Valencia), Matteo Spagnolo (Baskonia), Giampaolo Ricci (Milano), Gabriele Procida (Real Madrid) e al quartetto Virtus Bologna formato da Alessandro Pajola, Saliou Niang, Nicola Akele e Momo Diouf.

Il sorteggio ha collocato l’Italia – che da tempo ha imparato a convivere con il ruolo di outsider – nel gruppo C insieme a Spagna, Grecia, Georgia, Bosnia e Cipro. È il raggruppamento più imprevedibile: la Spagna non è più quella dei Gasol ma conserva la cultura della medaglia (quattro ori nelle ultime sei edizioni), la Grecia vive e muore con Giannis Antetokoumpo, mentre la Georgia mette in campo due uomini da rotazione Nba (Goga Bitadze degli Orlando Magic e Sandro Mamukelashvili dei Toronto Raptors, oltre all'ex bolognese Tornike Shengelia, ora al Barcellona). Servirà partire forte, perché una terza piazza aprirebbe un tabellone proibitivo già dagli ottavi.
Il fascino della sfida resta legato al faccia a faccia tra Pozzecco e Antetokoumpo (avversario dell’esordio con la sua Grecia il 28 agosto alle 20.30). L’immagine del 2022, con il ct azzurro che per qualche ragione corse a saltare addosso al fuoriclasse greco nei tunnel dell’arena di Berlino dopo la vittoria sulla Serbia, è un piccolo capolavoro di situazionismo. Lo stesso Melli, alla vigilia, sentito da Fiba ha ricordato: “Giannis è incredibile, sacrifica il corpo in ogni partita. Umile, costante, capace di distruggere chiunque. E Pozzecco gli saltò addosso… non so cosa sarebbe successo se li avesse fatto male”.
Gli occhi però non sono solo su Giannis. L’assenza di Victor Wembanyama, atteso ma fermato da motivi precauzionali, ridisegna il peso delle gerarchie. La Serbia di Jokic è accreditata dalla FIBA come favorita numero uno: dieci uomini con pedigree Nba, profondità di roster, continuità tecnica. Subito dietro la Germania campione del mondo 2023 con Franz Wagner e Schröder, e la Francia che (priva anche dell’altro lungo Nba Rudy Gobert) si affida a una nuova generazione, in particolare a Coulibaly, Risacher e Sarr. In quarta posizione il power ranking Fiba vede la Grecia, trascinata dal suo “mostro” fisico e tecnico, seguita da Lituania e Turchia. L’Italia è prevista ottava: due posizioni in meno dopo le sconfitte di Atene, ma comunque dentro la Top Ten, cosa che un anno fa non sembrava scontata.
L’altro magnete mediatico è Luka Doncic, che torna a caricarsi sul groppone la Slovenia dopo la delusione del 2022. In quel torneo la sua corsa si fermò ai quarti, contro la Polonia. Oggi il talento dei Lakers è il centro di gravità di una squadra che non ha la profondità delle rivali ma possiede un fuoriclasse capace di piegare a proprio favore una partita da solo o quasi.
Il torneo prevede quattro gruppi da sei, con passaggio alle eliminazioni dirette per le prime quattro di ogni girone. Un cammino che lascia poco margine all’interno dei gruppi e nessuno dagli ottavi in poi. Da qui l’importanza per l’Italia di ritrovare un equilibrio che bilanci l’esplosività di Fontecchio e dei più giovani e l’esperienza di Gallinari e Melli.
Il vero nodo resta la costanza. L’ultima amichevole con la Grecia lo ha mostrato: un primo tempo scintillante, +10 con Fontecchio già a 13 punti; poi il blackout e un parziale di 27-12 che ha ribaltato tutto. È l’emblema degli Azzurri visti fin qui: momenti di grande basket e improvvisi cali di energia. Per trasformare il solito ottavo o quarto di finale in una possibile cavalcata, servirà continuità. E tutto il resto.

Il calendario degli Azzurri
Esordio dell'Italia il 28 agosto alle 20.30, contro la Grecia.
Il 30 agosto alle 14 Italia-Georgia il 30 agosto.
Italia-Bosnia ed Erzegovina il 31 agosto alle 20.30.
Italia-Spagna il 2 settembre alle 20.30.
Italia-Cipro il 4 settembre alle 17.15.
Gli ottavi di finale sono in programma il 6 e 7 settembre, i quarti di finale il 9 e 10 settembre, le semifinali il 12 settembre e la finale il 14 settembre.