Lo sponsor storico Philip Morris rinnoverà la partnership con Ferrari? Il dibattito tiene banco in questi giorni. Non è solo una questione di simboli o di tradizione, ma in ballo c’è anche una cifra considerevole, quantificabile in 125 milioni di euro a stagione.
“Ai meno attenti – riferisce la Gazzetta – potrebbe persino sembrare che sia tutto come al solito. Perché il marchio Mission Winnow da tempo è una presenza intermittente sulla livrea della Ferrari. Per tutto il 2020 era scomparso, quest’anno lo si è visto in alcuni GP, in altri no, in nessuno di quelli nei Paesi dell’Unione Europea, per dire, in ossequio alle leggi sulla pubblicità ai marchi di sigarette. Sebbene Mission Winnow sia un messaggio parecchio indiretto. […] Ugualmente il fatto che per il prossimo anno sembri destinato a scomparire dalle scocche delle Ferrari è una di quelle notizie che ti fanno pensare a un’epoca che si chiude. Semplicemente perché è da 48 anni che in un modo o nell’altro Philip Morris e Ferrari corrono insieme. E il fatto che dal prossimo anno potrebbe non accadere più è il segno dei tempi che cambiano. Qualcuno magari non ci farà caso, di certo se ne accorgeranno le casse di Maranello, visto che l’accordo fino a quest’anno ha fruttato una cifra quantificabile in circa 125 milioni di euro a stagione”.
Per la Gazzetta “la Ferrari continua comunque a parlare con Philip Morris, per vedere come continuare la collaborazione, magari in altre forme. In caso negativo saranno valutati – per il ruolo di sponsor principale – altri potenziali partner di alto livello, ma senza fretta: il portafoglio esistente, al netto del contributo di Philip Morris, basta e avanza per non far nascere grosse preoccupazioni a Maranello. Specie in considerazione del budget cap che limita a 145 milioni il bilancio dei team. Anche se è vero che gli stipendi dei piloti restano fuori dal tetto e storicamente è sempre stata Philip Morris a pagarli. Il che la dice lunga sulla simbiosi raggiunta tra i due marchi in quasi mezzo secolo. Una partnership collaudatissima che non a caso ha portato uomini Philip Morris in ruoli chiave alla Ferrari, dall’ex team principal Maurizio Arrivabene, al recente amministratore delegato Louis Carey Camilleri”. Anche per questo la collaborazione potrebbe andare avanti: “Lo stesso Mattia Binotto, domenica scorsa, dopo il Gp brasiliano, aveva detto: «L’accordo scadrà a fine anno, ma con Philip Morris stiamo parlando. Le relazioni sono buone e come andrà a finire lo vedremo nei prossimi mesi». Ipotizzabili dunque modalità più defilate del marchio tabaccaio, magari con attività collaterali, o iniziative legate ai piloti in Paesi dove la legislazione sulla pubblicità delle sigarette è meno restrittiva”.