Ci sono cose che, chi segue la Formula 1, sa e basta. Lewis Hamilton si lamenterà delle prestazioni delle sue gomme ancora perfette, due Ferrari troppo vicine rischieranno di colpirsi come tori attirati dal rosso, se c'è una molla vagante in mezzo alla pista allora colpirà la testa di Felipe Massa e, ovviamente, se Romain Grosjean farà un incidente dirà che non è stata colpa sua.
È una legge fisica del motorsport, provata empiricamente per anni e anni, 10 per la precisione. Le dieci stagioni in cui il pilota francese ha dato il meglio di sé, con quel carattere scontroso e quella guida spesso criticata, aggressiva, trascinante. E ora che - a 34 anni - sta per salutare la Formula 1, dopo l'annuncio ufficiale del team Haas che non proseguirà il rapporto lavorativo con nessuno dei due piloti schierati sulla griglia del 2020, possiamo dire che ci mancherà da morire.
Forse non lo abbiamo pensato in queste stagioni, quando scellerato si inventava l'ennesimo sorpasso suicida o nel tentativo di fare una manovra sconosciuta portava a fondo le speranze di altri piloti in gara, ma lo pensiamo oggi, nel giorno del suo addio.
E allora ripercorriamo qui alcune delle sue perle più clamorose, dall'indimenticabile "I think Ericsson hit us", quando se la prese con il povero pilota Sauber completamente innocente davanti all'incidente del francese, a tutti i suoi incidenti da cardiopalma.
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