Allarme sul Centrale di Wimbledon per Jannik Sinner, che nel primo set del match contro Dimitrov appare in evidente difficoltà. Non solo dal punto di vista fisico, ma anche mentale e tecnico. Sul 2-3 chiede l’intervento del fisioterapista per farsi trattare il gomito destro, colpito a inizio match dopo una caduta. È un medical time out vero e proprio: il fisioterapista entra in campo e massaggia a lungo il braccio, mentre Sinner spiega che il dolore è particolarmente fastidioso durante l’esecuzione del diritto e soprattutto al servizio. Ma la sensazione è che il problema non sia soltanto la botta al gomito. Sinner fatica a entrare in partita, appare nervoso, contratto, e commette troppi errori non forzati. Anche prima dell’intervento medico, il suo linguaggio del corpo era eloquente: si tocca più volte il braccio, cammina a testa bassa, e si affida a un tennis prudente, quasi timoroso.

Non è il Sinner che conosciamo. Dopo il terzo doppio fallo, riesce comunque a tenere il turno di battuta e resta a un break di distanza, ma il rendimento è nettamente sotto i suoi standard. Il pubblico del Centrale osserva con attenzione e un certo stupore, ma la preoccupazione è soprattutto negli occhi dei coach Cahill e Vagnozzi, che avevano lo sguardo perso e soprattutto sorpreso. Il timore generale è che Sinner, soprattutto per la fatica che sta facendo, piombi in periodo di negatività che dopo le due sconfitte contro Carlos Alcaraz. Due sconfitte pesanti che sono arrivate dopo un periodo di inattività forzata: le aspettative su di lui erano tante e forse troppe, ma non è certo da lui, che sta facendo un enorme lavoro sulla sua salute mentale, cedere senza aver lottato fino in fondo.