È davvero questo il giorno in cui verrà fatta un po' di luce sull’omicidio di Pierina Paganelli? Louis Dassilva, al momento l’unico accusato per la morte della donna uccisa con ben 29 coltellate nel garage della palazzina in via del ciclamino in cui abitava a Rimini, è stato in Cassazione. La suprema Corte è stata chiamata ad esprimere un parere sulle esigenze cautelari l’estate scorsa avevano portato all’arresto del 35enne senegalese. La difesa di Dassilva, composta dagli avvocati Andrea Guidi e Riario Fabbri, hanno presentato ricorso contro la decisione del tribunale di Riesame di Bologna, che nel settembre scorso aveva confermato la validità dell’impianto accusatorio: “Abbiamo chiesto che il tribunale del Riesame di Bologna possa riaffrontare l'intera vicenda con tutti i documenti video che i giudici della Libertà avrebbero dovuto avere già il 9 settembre scorso perché disponibili”.
E ancora: "Noi ci attendiamo una decisione della Suprema Corte per domani. È chiaro che la Cassazione viene qui chiamata ad una valutazione di legittimità sul quadro indiziario fermo al 9 settembre, ma a nostro parere dopo quella data molte cose cambiate e sono sopraggiunti fatti nuovi". I legali vorrebbero che si riaprisse la partita sulla permanenza in carcere di Dassilva, soprattutto dopo l’assenza del Dna sugli indumenti e sulla scena del crimine. Infatti, nelle ultime settimane, sono emersi molti elementi in più. Ancora si attende, invece, l’incidente probatorio sul video della Cam3, considerata dall’accusa la prova regina contro Dassilva, ovvero il video che lo collocherebbe sulla scena proprio nell’ora in cui è stato commesso il delitto.