Ma è “M. Il figlio del secolo” o “50 sfumature di nero?”. Il trailer della serie in uscita su Sky nel 2025, che verrà presentata fuori concorso al Festival del cinema di Venezia, lascia come l'impressione che Benito Mussolini fosse un gran figo. Musica rock, frasi ad effetto, scene hot con donne che vengono scaraventate sul letto. Parliamo di una serie televisiva, è vero, e non di un documentario fatto da studiosi e storici, con spezzoni dell'Istituto Luce, e non ci può essere spazio per la noia della tragedia, però c'è il rischio che la troppa coolness necessaria allo spettacolo trasformi tutto in una terribile agiografia, come spesso avviene per le serie dedicate ai personaggi. Mussolini ne viene fuori come un gangster della politica, o come una rockstar del totalitarismo. Donne, potere, spacconeria: c'è davvero bisogno di una roba del genere?
La serie “M. Il figlio del secolo” è tratta dall'omonimo romanzo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega nel 2019, e racconta l'ascesa al potere del Duce, dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 al discorso del 3 gennaio 1925 con cui rivendicò in Parlamento il delitto Matteotti: “Se il fascismo è un'associazione a delinquere, io ne sono il capo”. Verrà proiettata per intero, otto puntate, al Festival di Venezia, ed è stata prodotta da Sky Studios e Lorenzo Mieli per il gruppo Freemantle. Produzione strafiga, questo è sicuro, ma la strafigaggine è anche il grosso problema della serie. Vediamo perché, a partire dal cast, dalla sceneggiatura e dalla colonna sonora.
Benito Mussolini verrà interpretato da Luca Marinelli, già protagonista di diversi film importanti: il debutto cinematografico in “La solitudine dei numeri primi” di Saverio Costanzo, “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Marinetti. Marinelli ha anche interpretato Fabrizio de Andrè nel biofilm diretto da Luca Facchini, e chissà cosa avrebbe pensato il cantante e anarchico genovese del fatto di avere un interprete in comune con il Duce. La colonna sonora, altrettanto cool, è firmata da Tom Rowlands, il cui nome magari non vi dirà nulla, ma era uno dei Chemical Brothers, il duo che ha fatto ballare mezzo mondo tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila. La sceneggiatura poi, e questo spiega ancora più cose, è firmata da Stefano Bises, lo stesso che ha scritto Gomorra-La serie, ZeroZeroZero e Speravo de morì prima, la serie di Francesco Totti. A vedere il trailer di “M. Il figlio del secolo”, infatti, il dittatore sembra un personaggio a metà strada tra la criminalità attraente di Gomorra, la sete di potere dei narcos di ZeroZeroZero e il carisma donnaiolo di Francesco Totti. Chissà che l'anno prossimo ad Acca Larentia non venga organizzata una bella rassegna di cinema all'aperto.