Non è la quantità che conta, ma la qualità dei rapporti! Quante volte abbiamo sentito questa frase? Una considerazione che, se nella maggior parte dei casi è condivisibile, quando si parla di sesso presta il fianco a qualche perplessità. Soprattutto se ci si riferisce al sesso nelle coppie di lunga data.
Il Daily Mail, ad esempio, arriva a sostenere che le coppie felici abbiano rapporti almeno tre o quattro volte a settimana. Una volta ogni sette giorni è, invece, la più verosimile media individuata da una ricerca effettuata a Toronto su 30.000 volontari, secondo i quali è questa la frequenza sufficiente a rendere appagata e felice una coppia. DoxaPharma ha condotto una ricerca, per uno studio promosso dalla Società italiana di urologia (Siu) e dall’Associazione ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) analizzando un campione di 3 mila persone (uomini e donne, tra i 18 e i 55 anni). Dal sondaggio emerge che la media dei rapporti sessuali a settimana sia pari a due e che l’insoddisfazione sessuale generi crisi nel 23% delle coppie. Non per nulla, secondo una statistica che ha analizzato le motivazioni dietro le cause di divorzio nei paesi OCSE, il 70% delle volte tra i primi c’è proprio la mancanza di sesso, nonostante in Italia la media dei rapporti annui è di 108, leggermente più alta della media mondiale (103). Sembra, insomma, avere ragione Michael Broohs, scienziato inglese quando dice che quando il sesso va bene, conta il dieci per cento in una relazione, quando va male, il novanta per cento. Quello che sembra indispensabile è, quindi, mantenere vivo il desiderio, anche quando non si concretizza nel talamo. Una connessione intima con il proprio partner che inevitabilmente crea attrazione e armonia.
Se, infatti, una vita attiva e appagante dal punto di vista sessuale mantiene il rapporto in salute, l’assenza o la mancanza di desiderio sono sempre indice di un problema. Insomma il benessere sessuale riflette il benessere della vita di coppia.
Un'equazione che pare semplice da risolvere, all’inizio di una relazione, quando il desiderio ancora si mescola con la voglia di scoprire, sperimentare, conoscere, ma che diventa molto complicata quando la magia dell’incontro scema e ci si confronta con il vissuto che l’altro porta all’interno della coppia, con le diverse fantasie, fragilità, desideri.

Inventarsi e reinventarsi insieme è l’antidoto, che nutre il desiderio sessuale di amore, cura, trasgressione e gioco. L’errore è smettere di abbracciarsi, baciarsi desiderarsi, sostituire il partner con lavoro, figli e responsabilità. Bisogna concedersi uno spazio al di fuori del quotidiano dove continuare ad essere amanti, osando, anche uscendo dai ruoli, scrivendosi messaggi, confessandosi desideri trasgressivi senza cedere alla quotidianità e alla noia.
Bisogna accettare il cambiamento, la crescita e la trasformazione della coppia e dell’altro al suo interno, indagando i nuovi bisogni del partner, cercando di non perdere gli stimoli che hanno acceso la passione. Alle volte, dopo tanto tempo insieme il desiderio smette di essere solo istinto e va costruito ripartendo dalle dinamiche che lo hanno generato, sia emozionali che fisiche; romanticismo, attenzioni, baci, contatto fisico, abbracci. Lasciarsi andare sperimentare, seguire i propri desideri e bisogni. Sedurre. Proporre. Osare. Occuparsi dell’altro anche a letto premia sempre, senza mai dimenticarsi di sé, però. Accompagnando il proprio compagno nell’eccitante scoperta di nuovi modi e nuove dimensioni dello stare insieme.
Quante volte sia normale fare sesso in coppia è quindi difficile da dire. Perché il sesso non è solo a letto, ma nei messaggi, nei baci dati con passione, nelle foto provocanti mandate inaspettatamente, in un invito a cena non programmato, in mille attenzioni che dicono chiaramente “ti desidero”. Certo poi il sesso vero e proprio deve esserci. E deve trovare il modo per essere appagante per entrambi; nei modi e nella frequenza. Qualsiasi cosa, inutile fare confronti o rapportarsi con le statistiche, va bene se funziona per la coppia. Non deve essere in un ritaglio di tempo (o non solo, anche quello può eccitare), deve essere tempo che ci si dedica. Come un’attenzione. Solo così la sessualità si veste di nuovo di magia, dove anima, sensi, istinto e desiderio si incontrano. In cui emozione, trasgressione e cura si fondono generando di nuovo desiderio. E a quel punto non serve più tenere i conti.