Abbiamo già visto diverse volte Vasco Rossi a Los Angeles, e sappiamo bene quanto ci sia legato. Sono anni ormai che il rocker emiliano ha scelto la città degli angeli come seconda Zocca, un rifugio americano per ricaricare le pile fisiche e mentali, trovare la giusta serenità per scrivere nuove canzoni e farsi un giro sulle auto a guida automatica o sui Cybertruck Tesla. Ora a LA la situazione è drammatica, ma la sua villa sulle colline di Hollywood, fortunatamente, non è stata raggiunta dai devastanti incendi che stanno flagellando la California. Tuttavia l’allarme resta alto e la tragedia colpisce anche chi è lontano dalle fiamme. Con un post sui social, Vasco ha voluto lanciare un messaggio di solidarietà e un appello concreto: una raccolta fondi per il Moonshadows Malibu, suo ristorante preferito e simbolo della costa californiana, ridotto in cenere dai roghi. “Il Moonshadows, non c’è più! Sono vicino a tutto il personale che ha perso il lavoro. Sembra che la mia zona non sia ancora a rischio. Vado la prossima settimana: per fortuna le persone che conosco stanno tutte bene, ma i danni sono enormi. Cercherò di dare una mano a chi ha perso tutto!” ha scritto il Blasco, mostrando ancora una volta un’anima sensibile e attenta ai lavoratori e alla gente comune. Siamo lontani anni luce dai vari attori e vipponi che piangono miseria come se avessero perso qualcosa che non si possono ricomprare. Il Moonshadows non era solo un ristorante, ma un luogo magico. Affacciato sull’Oceano Pacifico, era un mix perfetto di cucina di alto livello e panorama mozzafiato, frequentato da celebrità e gente comune. Gestito dai trevigiani Rodolfo Costella e Alessandro Antoniazzi, aveva anche una storia segnata dal dolore: Andrea Bullo, che lo guidò in passato, perse la vita in un tragico incidente stradale con il figlio nel 2022. Se Vasco ha lanciato una raccolta fondi e ha deciso di contribuire in prima persona, però, le sqaudre sportive locali, che potrebbero dimostrare lo stesso cuore, hanno deciso di tenere corto il braccino.
Le squadre sportive di Los Angeles ci hanno messo il cuore, ma non troppo il portafoglio. Dodici franchigie professionistiche – Rams, Chargers, Lakers, Clippers, Dodgers, Angels, Galaxy, LAFC, Ducks, Kings, Sparks e Angel City FC – hanno raccolto complessivamente 8 milioni di dollari per sostenere le vittime dei devastanti incendi che stanno tormentando la città degli angeli. Una cifra che suona come una goccia nel Pacifico, soprattutto se paragonata al valore stratosferico delle stesse squadre. Per fare due conti: i Rams valgono 7,6 miliardi di dollari, i Lakers 7,1 miliardi e i Dodgers 5,5 miliardi. Insomma, nemmeno il cash di una giornata in biglietteria. I fondi, a detta delle squadre, andranno alla Croce Rossa Americana, alla Los Angeles Fire Department Foundation, alla World Central Kitchen e a diverse associazioni locali per il salvataggio degli animali. Oltre a questo, Fanatics e le franchigie distribuiranno articoli sportivi per un valore di 3 milioni di dollari, insieme a kit per l’igiene personale, materiale scolastico e scarpe da ginnastica. Una bella iniziativa, certo, ma i social non perdonano. “Dovremmo essere impressionati da questa generosità?”, scrive un utente. “È il guadagno di un mese di Shohei Ohtani o LeBron James”, rincara un altro. E c’è chi va giù più duro: “Nemmeno un milione a testa, che miseria! È come se avessero rovesciato qualche spicciolo dal divano”.
Poi c’è la concorrenza che mette il sale sulle ferite. Beyoncé, con la sua BeyGood Foundation, ha donato da sola 2,5 milioni di dollari. Walmart, invece, ha promesso una cifra equivalente in denaro, cibo, acqua e beni essenziali. Insomma, quando un supermercato e una popstar battono dodici squadre insieme, qualcosa non torna. Certo, meglio 8 milioni che niente, direte voi. Ma con i numeri in gioco, è dura non pensare che le franchigie avrebbero potuto, e dovuto, fare di più. Los Angeles brucia, ma le squadre che sono in grado di offire un cachet milionario ai loro atleti hanno deciso di non bruciare troppi soldi per aiutare i concittadini che, appena finirà la tragica ondata di fuoco, saranno poi gli stessi che andranno a pagare il biglietto per affollare le gradinate. Vasco li ha battuti tutti e ha vinto, dimostrando come sempre di essere la voce di chi non ha voce.