Un video per ricordare quanto sia fragile il destino di fronte a una morte improvvisa. Un video per denunciare che potrebbe non essere l’ultima. Una vita spezzata da una strada in condizioni pietose, una tranquilla mattina di marzo diventata, per sempre, notte fonda dalla scomparsa di Matteo. La solita strada italiana, questa volta tra Livorno e Pisa che si rende protagonista in negativo dell’ennesima tragedia. Una carreggiata che tende ad assumere una forma piramidale, dove la prudenza non è mai troppa, e quando lo è, ti uccide. Così come tante strade italiane, principali responsabili di decessi per le inaccettabili condizioni dell’asfalto. Una lunga lista nera, come Daniele ad Aprilia, deceduto nel 2005 a soli quindici anni per una caduta dallo scooter su un tratto dissestato. O Elena, motociclista 26enne morta a Roma dopo un incidente per le stesse cause. Il grido di tanti automobilisti e motociclisti sembra essere muto. Sono state lanciate più campagne sulla sicurezza stradale, mille battaglie da combattere, nessun segno di svolta. Andare avanti a pagare bolli, tasse, balzelli e accise allo Stato. Chi guida però non è assolutamente tutelato. Chi guida non ha in cambio nemmeno il diritto a non ammazzarsi per strada.
Ragazzo
morto in moto,
il video dell'amico
fa riflettere
Matteo è morto mentre viaggiava in moto tra Pisa e Livorno. Il tratto estremamente dissestato è stato poi ripreso da un amico per far riflettere su quanto non sia sicura una carreggiata così. Una lunga lista nera di persone scomparse per le inaccettabili condizioni delle strade sembra non aver fine