Il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton si è raccontato nel nuovo numero di Sportweek, tra ricordi del suo passato e progetti futuri, mostrando tutti i lati di un uomo la cui fama va ormai ben oltre gli autodromi di Formula 1.
Niki Lauda? Per Lewis è stato una figura fondamentale, anche se i consigli non sono mai stati molti: "Non ricordo mi abbia mai dato consigli particolari, seduti a un tavolo. Con me lui era più il tipo che diceva: 'Lewis, va là fuori in pista e fatti il culo'. Non era il classico mentore, la dinamica tra noi era differente".
Il mito di Ayrton Senna invece, per Hamilton, è stato molto diverso: "Mi piaceva per come fronteggiava da solo un sistema che non era sempre benevolo verso di lui, qualcosa che ho sperimentato anch'io nella mia carriera, seppur per ragioni diverse".
Cambiare il sistema sembra essere stata proprio la parola chiave di Hamilton nel 2020 appena concluso, anno che non solo gli ha portato il settimo titolo ma anche una consapevolezza diversa sul tema sociale: "Le emozioni che sono emerse, quando ho visto l'uccisione di George Floyd negli USA, mi hanno ricordato che ho sperimentato anche io, in piccola parte, quella violenza, seppur in maniera diversa. Ed è stato il carburante per guidare ancora più forte, ha messo un razzo alle mie prestazioni".
Nuove ispirazioni e nuovi motivi per cercare di fare sempre di più, e sempre meglio. Eccolo, il segreto di Lewis Hamilton: avere sempre fame, e non mollare mai. Continuare a fare piccoli miglioramenti, e cercare sempre la motivazione per essere di ispirazione a qualcuno.