I Knicks hanno avuto una mano in più durante Gara 1 contro i Pacers nelle finale della Eastern Conference? Qualcosa di simile alla “mano de dios”? Sì, ma l’assist di Jon Hamm non è bastato per portarli alla vittoria. L’attore di Mad Men, seduto a bordo campo al Madison Square Garden, non si è “semplicemente” accontentato di stare seduto a guardare. Il motivo? Nel secondo quarto ha deciso di intervenire quando la palla è volata nella sua direzione. La stella dei Pacers, Tyrese Haliburton, è sembrato convinto di poter salvare la palla per tenerla in gioco ed è corso verso la zona dove si trovava Hamm nel tentativo di deviarla di nuovo il campo. L’attore, però, ha reagito rapidamente, afferrandola. Questo ha provocato una mini scenata da parte di Haliburton, che ha invocato un’interferenza da parte di un tifoso. Alla fine la palla è andata ai Knicks, ma la vittoria è andata ai Pacers, protagonisti di una clamorosa rimonta nel quarto periodo grazie alle prestazione di Aaron Nesmith. Questa storia, surreale ma vera, potrebbe ricordarvi un altro episodio accaduto diversi anni fa. Quale? Ve lo raccontiamo noi e sì, se siete appassionati di basket forse avrete già capito, c’entra Lapo Elkann.
Nel 2010, infatti, Lapo Elkann è stato protagonista, durante una partita di Nba tra Los Angeles Lakers e Toronto Raptors allo Staples Center di Los Angeles, di un episodio molto simile. Seduto in prima fila, praticamente a bordo campo, vedendo la palla arrivare verso di lui, Lapo Elkann avrebbe, come John Hamm, tentato di fermare la palla, facendo arrabbiare non poco i tifosi dei Raptors e il cestista che stava cercando di recuperarla, José Calderon. I Raports, in rimonta a meno di due minuti dalla fine della partita, hanno perso contro i Lakers per 109-107. “Con due italiani in squadra e da italiano speravo che vincessero. Ho visto la palla arrivare verso di me e l’ho spinta via. Non sono un esperto di basket, conosco più il calcio che il basket" ha spiegato Lapo Elkann post partita durante un’intervista con una tv americana, come riportato in un articolo di quel periodo (si parla del 2010) da Il Secolo XIX.
