Si sapeva già prima del via di questo weekend che Le Castellet sarebbe stata una bestia nera per la Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz. Una pista difficile, un ritorno alla normalità di una lotta fuori dai top team dopo le due pole position di Monaco e Baku.
Si sapeva, ma disorienta lo stesso. Perché Leclerc fuori dalla zona punti, solo sedicesimo, e Sainz che si trascina in undicesima posizione, anche lui chiudendo con uno zero in classifica, ricordano la Ferrari in crisi nera di un anno fa.
L’usura eccessiva delle gomme e gli errori di strategia da parte del muretto si uniscono alle difficoltà che, già sulla carta, davano la scuderia di Maranello sconfitta in Francia, ma i risultati alla fine del weekend e le facce scure dei piloti segnano il giorno più duro di questo inizio di mondiale 2021.
Un déjà-vu per Leclerc, la cui delusione della stagione 2020 brucia ancora da qualche parte dentro l'animo di un pilota che non vuole (e non può) accontentarsi delle lotte nelle retrovie. Una novità per Sainz, che dovrà fare i conti con i punti più bassi di questa Ferrari altalenante.
Il tempo per elaborare gli errori è poco: domenica si corre di nuovo, in Austria. Il lavoro è tanto ma le forze della scuderia sono tutte concentrate sugli sviluppi del 2022, anno di svolta per tutti i team della griglia.
Sembra quasi una resa, e un'accettazione di questo luna park che continuerà, nel corso del 2021, a ripresentarsi: la Ferrari farà sognare e poi deluderà, sembrerà davvero pronta a lottare con i top team, e poi si troverà di nuovo in difficoltà. Su e giù, come sulle montagne russe. Tutto e niente, lontana anni luce dal 2020 e poi, di nuovo, incredibilmente e tristemente simile a quello che abbiamo già visto, e sofferto, lo scorso anno.
Si sapeva, ma disorienta comunque. Perché le salite sono veloci e indescrivibili, e hanno il sapore della gioia pura delle pole di Leclerc a Monaco e Baku, ma le discese ti lasciano svuotato. E dal Paul Ricard Leclerc e Sainz se ne vanno così, con il mal di mare di un giro sulle montagne russe che, questa volta, non ha portato in alto.