Differenti tra loro, molto, ma tutti personaggi di spicco, dalla politica al calcio, e dall’imprenditoria alla musica rap. Insomma, a quanto pare il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha qualcosa in comune con l’erede della dinastia Agnelli, o meglio ancora l’Ultima dinastia come si intitola il libro di Jennifer Clark, e presidente di Stellantis John Elkann, ma anche con l’ex quota blu dei Ferragnez, vale a dire Fedez, e pure con Ghali, ancora invischiato con il dissing a distanza con mamma Rai, e con l’ex allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. Insomma, una rosa di nomi a dir poco altisonanti, eppure Michele Masneri, giornalista e scrittore, è riuscito a trovare la chiave che unisce tutte queste figure, e si tratta di una certa sete; sì, ma di vendetta…
“La vendetta - scrive Masneri su Il Foglio - va consumata fredda, come recita del resto l’antico adagio, ma quanto fredda? Gelida? Di frigo? O temperatura ambiente?”. In fin dei conti, negli ultimi giorni abbiamo assistito a una trafila di ripicche senza precedenti. “La più clamorosa - sottolinea il giornalista - […] è quella di John Elkann che ieri, sull’Avvenire, ha lanciato due bombe (a orologeria). La prima è quella contro la madre Margherita, che avrebbe inflitto ‘violenze fisiche e psicologiche’ a lui e ai suoi fratelli bambini, e sentire ciò scrive Masneri da un uomo di 50 anni fa una certa impressione oltre che costituire un salto di qualità nel drammone torinese”, ovvero l’infinita guerra legale tra i fratelli Elkann e la stessa Margherita (loro madre). Comunque sia, la seconda bomba sganciata da Jaki, si legge ancora su Il Foglio, è verso qualcuno non di famiglia e non nominato nell’intervista, cioè Carlo De Benedetti”. Il riferimento, presente proprio nell’intervista pubblicata su L’Avvenire, riguarda la situazione attuale della Fiat, e soprattutto il percorso che ha portato alla salvezza dell’azienda, ed è proprio in questo passaggio che Elkann dice come “poteva avere lo stesso destino dell’Olivetti, una delle grandi realtà del nostro Paese. Che con il susseguirsi di diverse proprietà, cattiva gestione e ingegneria finanziaria che prendeva il posto dell’ingegneria di prodotto, oggi non esiste più”. Insomma, la stoccata a De Benedetti, tra i due non corre buon sangue, è velata ma diretta, e quindi, scrive Masneri, “tiè, beccati questa”. Per rimanere negli affari degli Agnelli, però, un’altra vendetta è quella del livornese Massimiliano Allegri che, si legge su Il Foglio, “ha mandato a quel paese in diretta, allo stadio, i dirigenti della sua squadra - la Juve, ndr - (che lo voleva cacciare) durante i festeggiamenti della vittoria della Coppa Italia”. Ps: l’allenatore (ormai ex) sarebbe stato licenziato per giusta causa, e di conseguenza avrebbe intenzione di chiedere al club i danni di immagine (fonte il Corriere della Sera). Ma le vendette non sono finite qui, e passano anche per Fedez e il suo ultimo singolo in collaborazione con Emis Killa dal titolo Sexy Shop: “‘Sei stata come un jackpot nelle slot / e dopo mi hai mandato ko. Dici che sono un bastardo / ma per te io non cambio’, canta il Guido Guinizzelli di Rozzano - commenta sempre Masneri -, con riferimento alla sua ex”, e quindi a Chiara Ferragni. E poi ci sarebbe anche Ghali che, si riportano le parole de Il Foglio, “nel suo ultimo pezzo uscito in questi giorni attacca Viale Mazzini dicendo ‘puoi dire ciò che vuoi, non farò come la Rai’: vendettina dopo il cominciato letto illo tempore da Mara Venier su Israele. All eyes on Mara”. Ma ci sarebbe anche il botta e risposta, o meglio ancora solamente la risposta, tra Paolo Gentiloni e Giuseppe Conti. “La meglio vendicatrice - scrive Masneri - è però Giorgia Meloni, che ha perfezionato il genere. Dopo aver aspettato quattro mesi dalla nota offesa, ha, come si dice in gergo Anas, ‘asfaltato’ il governatore campano De Luca. Ma ieri - continua il giornalista - ha rimesso al suo posto pure il capo della Cei, il mite cardinal Zuppi, reo di aver criticato il premierato”. Insomma, tra Meloni, Elkann, Allegri e Lucia (e cioè Fedez) è la vendetta che amalgama il tutto, e, conclude Masneri, “se è reato odioso il revenge porn, è chiaro che TeleMeloni si è inventata un nuovo format, la revenge politics. E siamo solo all’inizio”.