La parola “sogno” Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, la ripete spesso. Lo aveva fatto anche mercoledì scorso in diretta a Chi l’ha Visto?, riferendosi ancora una volta alla possibilità che l’omicidio di Chiara Poggi non sia stato commesso da Alberto Stasi, ma da un altro soggetto, forse un sicario. “Può darsi che sia un sogno, come dice lei, può darsi pure che lei come avvocato ha avuto delle confidenze e col segreto professionale non le può dire, quindi le tramutiamo in sogno”, ha commentato Federica Sciarelli durante la puntata.

Lovati ha già parlato del sogno anche a Quarto Grado ed è tornato a farlo, nell'ultima puntata del programma condotto da Gianluigi Nuzzi su Rete 4. “Il fatto è chiaro, è compiuto da una persona, tant’è che ci sono le impronte di una persona. Perché oggi la Procura della Repubblica di Pavia parla di concorso? Perché era l’unico modo per riaprire l’indagine, perché non possono rifare il processo di Alberto Stasi”, ha affermato l’avvocato. Poi ha evocato quello che definisce “l’incubo che nel fruttolo c'è il DNA di Sempio”. Il riferimento è al vasetto di yogurt trovato sulla scena del delitto: sarà uno dei reperti oggetto di nuovi accertamenti, al centro dell’incidente probatorio fissato per il 17 giugno.

Intanto, nella caserma dei carabinieri di via Moscova a Milano, sede del nucleo investigativo che lavora sotto la direzione della Procura di Pavia, si è tenuta la consegna dei reperti. All’appuntamento erano presenti i periti nominati dalla Gip, la genetista Denise Albani e Domenico Marchigiani, insieme ai consulenti di parte, tra cui Luciano Garofano e Marzio Capra, esperti della famiglia Poggi. Le buste sono state ritirate e verranno aperte proprio lunedì 17 giugno. In quel momento prenderanno il via gli accertamenti irripetibili.
