Di certo il giornalismo italiano, in particolare sul fronte sportivo, ricorderà a lungo la gaffe che è stata commessa ieri nell’annunciare la scomparsa di Fausto Gresini mentre in realtà era ancora in vita (ora purtroppo è arrivata l'ufficialità). E più dell’errore di uno, che può accadere, sarà necessario che tutti gli altri (noi compresi) si pongano delle domande sull'aver pubblicato di conseguenza una cascata di “coccodrilli”, ricordi, pezzi strappalacrime senza prima aver verificato direttamente la notizia.
E così è normale che oggi in tanti si stiano interrogando. Fra tutti Selvaggia Lucarelli che, dopo aver sottolineato come “le belle figure del giornalismo ormai non si contano più” segnala che alcune testate giornalistiche, ancora alle otto di questa mattina, non avevano corretto le loro pagine in cui parlavano della morte dell’ex pilota e team manager.
A differenza invece della Gazzetta dello Sport, fra le principali indiziate di aver fatto circolare la notizia poi smentita, che almeno ha avuto il tatto di scusarsi con una nota ufficiale: “La Gazzetta dello Sport insieme con molti altri organi di informazione ha dato sul suo sito la notizia della scomparsa di Fausto Gresini, notizia che poi per fortuna si è rivelata infondata. Chiediamo scusa a Fausto, alla sua famiglia e al suo team”.
E anche Guido Meda, il giornalista simbolo del mondo moto, su Sky ha sentito il dovere di rettificare e fare ammenda.