L’Aprilia di Aleix Espargarò ha chiuso davanti a tutti la seconda giornata di test, strappando il tempo di 1:54,687 sul circuito di Losail, nel giorno del ritorno in pista dei protagonisti del mondiale. Il pilota dell’Aprilia ha potuto sfruttare anche il vantaggio di aver tolto la ruggine già ieri, quando il team di Noale ha potuto, in virtù delle concessioni di Dorna, schierare i suoi piloti ufficiali nella sessione dedicata ai collaudatori e agli esordienti. Dietro all’Aprilia si è piazzata la Honda RC213V di Stefan Bradl (anche lui aveva potuto girare già ieri), mentre il campione del mondo in carica, Joan Mir, ha chiuso al terzo posto con la sua Suzuki.
Sono i tre che sono riusciti a scendere sotto il muro dell’1:55. Aprilia, Honda, Suzuki seguite, quindi, da Ducati, con Jack Miller appena sotto il podio virtuale di questa seconda giornata di test, e poi dalla KTM di Miguel Oliveira. Sesta un’altra Ducati: quella di Johann Zarco. Volendo leggere la classifica di questo turno in chiave allarmistica, per Yamaha c’è poco da sorridere, visto che è l’ultimo dei marchi. Franco Morbidelli, infatti, ha fatto registrare il settimo tempo, ma a mezzo secondo dal miglior crono di Aleix Espargarò. Tutti molto vicini, dunque, se si considera che tra il primo ed il quindicesimo, Fabio Quartararo, c’è poco più di un secondo di distacco. Quella del francese, a proposito, è l’ultima delle Yamaha in pista (ad eccezione della M1 del tester) preceduta dalla M1 del Team Petronas di Valentino Rossi, al 14esimo posto, e di Maverick Vinales al nono.
Per quanto riguarda la truppa degli italiani in pista, Franco Morbidelli, come già accennato, ha fatto registrare la miglior prestazione di giornata con il settimo tempo, seguito da Francesco Bagnaia con il tredicesimo, Valentino Rossi con il quattordicesimo, Lorenzo Savadori diciannovesimo, Bastianini ventesimo, Petrucci ventitreesimo e Marini ventiquattresimo. A proposito di Petrucci, i tempi del ternano sono sempre rimasti decisamente alti, così come quelli del suo compagno di squadra Iker Lecuona e l’impressione è che le due KTM di Tech3 abbiano concentrato il lavoro su aspetti più specifici relativi alle moto piuttosto che sulla ricerca del giro buono.