Il caso di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco, è uno degli omicidi più misteriosi e inquietanti degli ultimi anni. L'assassino, che ha agito con una violenza cieca, ha lasciato dietro di sé una scia di domande, senza risposte definitive. Non si tratta di un delitto passionale, ma di qualcosa di più profondo e oscuro: una rabbia latente che ha esploso in un attacco brutale. Ma quale potrebbe essere stato il movente? L'ipotesi che emerge da alcune ricerche effettuate dalla stessa Chiara prima di morire - e riportate dal magazine Giallo in edicola a firma di Gianluca Zanella - è sconcertante. Durante i suoi ultimi giorni di vita, la giovane ha fatto delle indagini su temi inquietanti, come "morti sospette", "anoressia" e, soprattutto, "pedofilia". Un documento denominato “Pedofilia 1, 2, 3” ha attirato l'attenzione degli investigatori. Ma perché Chiara stava raccogliendo informazioni su un tema così delicato? Forse aveva scoperto qualcosa di sconvolgente o, peggio, qualcuno le aveva confidata un segreto che l'ha portata sulla via della morte.

La cugina Paola Cappa, che si era recentemente riavvicinata a Chiara, ha rivelato agli inquirenti che la ragazza, durante un incontro, aveva accennato a una possibile pista legata a un uomo con avance non corrisposte. Ma Paola ha anche legato il delitto a un trauma passato, rivelando che Chiara le aveva parlato di molestie subite da bambina. Questo scenario ha sollevato domande inquietanti. Le ricerche online di Chiara potrebbero essere il tentativo di fare luce su un passato oscuro, che ha forse portato alla sua morte. La pista legata alla pedofilia non è stata mai esplorata adeguatamente dalle autorità, e molti ritengono che potrebbero esserci ancora elementi nascosti, cruciali per svelare la verità. In un caso che ha scosso profondamente l'opinione pubblica, l'auspicio è che oggi, con una nuova inchiesta, possano emergere nuovi dettagli e verità.
