Oltre all'inconfondibile voce stridula, la cifra di Mario Giordano è l'indignazione. E così, ancora una volta, il suo programma punta il dito sulla sicurezza nelle periferie: a scatenare l’ultima ondata di polemiche è stata la tragica morte di Ramy Elgaml, il diciannovenne di origine egiziana che ha perso la vita in Via Ripamonti a Milano dopo non essersi fermato all’alt dei carabinieri. Il programma si sposta da Milano verso Torino, Roma, Foggia e Treviso, come tappe ideali di un viaggio nell’insicurezza nazionale, un tour de force verosimilmente paranoico basato su un assunto: non è solo Milano a essere messa male, ma tutta Italia. Sarà contento chi difende il capoluogo lombardo, un po' meno tutti gli altri che hanno paura di passeggiare alla sera, giustificata o meno che sia.
Dopo aver esplorato le strade, il programma entra in un posto ancora più pericoloso: gli ospedali. Tra malasanità, spinte alla privatizzazione e continue aggressioni al personale medico, anche una casa di riposo rischia di surclassare una banlieue in quanto a degrado. Luoghi che dovrebbero essere sinonimo di cura, spesso diventano trincee di inefficienza e burocrazia. Tra i casi più assurdi, spicca quello di un anziano che, dopo anni di battaglie legali, è riuscito finalmente a farsi risarcire 144 mila euro dalla Rsa che lo aveva spremuto come un limone con rette ingiuste. Adda venì Mangione: il caso non è del tutto dissimile, anche se qui non ci sono spargimenti di sangue. Il problema è che non tutti hanno i soldi di Sfera Ebbasta o Shade per andare al San Raffaele a fare esami da 2500 euro a botta. Magari loro, a differenza del povero anziano, non avrebbero fatto causa alle rette da pagare.
La corsa di Giordano nel magico pianeta dell'indignazione a basso prezzo prosegue: c’è spazio anche per un tuffo nostalgico nel Natale che fu, quello delle tradizioni vere e dei presepi fatti in casa. Oggi, tra smartphone e social, molti giovani sembrano confusi su chi fossero i protagonisti della stalla di Betlemme: qualcuno parla di Sangiuliano come padre di Gesù, mentre altri immaginano che accanto a Maria e Giuseppe ci fossero un asino e una mucca parlanti come se fosse un film della Pixar. Su questo tema, sempre caldo nel freddo periodo natalizio, si potrebbero aprire una serie di parentesi: la secolarizzazione dei nuovi presepi automatizzati made in China, in stile villaggio nordico, il proliferare di personaggi laici da affiancare al già ateo Babbo Natale, dagli elfi al tanto di moda Grinch, passando per gli inguardabili schiaccianoci. Ma a proposito di grotte occupate abusivamente da famiglie allargate, come potrebbe mancare uno dei temi più cari al programma? I ladri di case tornano prepotentemente in scena, con storie di proprietari che lottano contro occupazioni abusive e leggi che sembrano scritte per complicare tutto, tranne le polemiche su Ilaria Salis. Quelle sono sempre semplici e scorrevoli. È il solito copione à la Giordano, ogni volta più surreale della precedente. A chiudere la serata, una boccata d’aria fresca: Gerry Scotti, il volto sorridente della Tv italiana, che presenta il suo libro autobiografico Quella volta. Tra aneddoti inediti, successi e momenti di vita personale, il signor Scotti ricorda a tutti perché non si può volergli male. È una specie di nonno d'Italia, bonaccione, simpatico e pacioso, tanto che ha spaccato anche su Tik Tok. L'uomo giusto per stemperare tutta l'indignazione del programma.