Quando, nel giovedì di conferenze stampa in Olanda, Lewis Hamilton si è presentato nel paddock completamente vestito di arancione, a tutti è venuto lo stesso dubbio: quello di Lewis è un tributo o una frecciatina?
Perché l'arancione, colore identificativo del popolo olandese, è anche il colore del suo sfidante per il titolo - Max Verstappen - nonché quello dei suoi tifosi che, proprio per questo motivo, negli ultimi anni sono stati soprannominati Orange.
Il britannico cercava quindi di stringere amicizia con la folla avversaria? Sicuro che (come poi è successo in qualifica) sarebbe stato fischiato per tutto il weekend? O voleva solo attirare l'attenzione su di sé, magari facendo saltare i nervi all'idolo di casa partendo dall'outfit?
A sostenere la prima tesi c'è Nico Rosberg che, ai microfoni di Sky Sport F1, ha commentato la scelta di Hamilton - e le parole al miele spese per gli olandesi in questi giorni - come un tentativo estremo di farsi volere bene: "Ha detto grazie mille, per l’appoggio dei fans, anche quando non era vero" ha spiegato il campione del mondo, sottolineando come, nel corso degli anni, Lewis abbia capito come funzionano le dinamiche dei media.
"Vuole farsi volere bene - ha continuato Rosberg - e lui ci pensa molto a queste cose, ai dettagli, come il look arancione".
Un atteggiamento, quello descritto dal campione del mondo del 2016, che abbiamo rivisto anche durante l'intervista post qualifiche di Hamilton: mentre il pubblico era chiaramente impegnato a fischiarlo infatti, Lewis ha ringraziato la folla per il supporto, parlando di grande "amore per lo sport" e di energia positiva. Certo non la reazione che, al suo posto, avrebbe avuto Max Verstappen.