Per una volta, sembrava che la sorte stesse guardando con benevolenza verso George Russell. Il fatto di aver mancato la qualificazione alla Q3 per soli otto millesimi si era improvvisamente trasformato in un vantaggio. La penalità comminata a Yuki Tsunoda per aver ostacolato Valtteri Bottas nelle qualifiche lo aveva fatto salire in top ten, con il privilegio, però, di poter scegliere la mescola con cui partire, a differenza di quanto solitamente può fare il decimo classificato al sabato.
Dopo una buona partenza, George, in ottava posizione con la sua Williams, stava già pregustando i primi punti in carriera con la scuderia di Grove. Ma la Dea Bendata era pronta a voltargli le spalle. Un problema alla sua power unit, Mercedes come il team nel quale spera di approdare, lo ha prima costretto ad una lunga sosta, in cui i meccanici hanno cercato di intervenire ripristinando pressione. Sforzi rivelatisi vani, visto che, di lì a poco, George ha dovuto fare mestamente ritorno ai box. Ma non per un’altra sosta. Per ritirarsi.
In una scala da zero a Fantozzi, Russell con la sua gara di oggi si posiziona in zona Antonio Giovinazzi, altro pilota costretto in più occasioni a subire, senza avere colpe. La sfiga di Russell, come ampiamente dimostrato dalla sua unica gara da Cenerentola con la Mercedes, è potente. Inarrestabile. Questo benedetto punticino con la Williams gli sta sfuggendo da troppo tempo. A Imola, lo scorso anno, ha sbagliato lui. Ma oggi George non ha colpe.
Urgono rimedi. George, a ben vedere, dovrebbe munirsi di qualche amuleto contro la sfiga, perché sembra non avere confini. E la fortuna è una componente fondamentale per il successo di un pilota in Formula 1. Per come gli stanno andando le cose, c’è da sperare che Russell non approdi in Mercedes nel momento in cui il team non sarà più in grado di vincere. Le Frecce nere sono in fase calante già oggi, anche se il prossimo anno, visto il nuovo regolamento tecnico, le cose potrebbero andare diversamente. Che qualcuno lo omaggi con un cornetto portafortuna napoletano. Ne ha bisogno.