Un Tweet diffuso dal Circuito del Qatar ha reso pubblico ciò che Carmelo Ezpeleta, fin qui, stava cercando di tenere nascosto: la MotoGP 2022 inizierà con quasi tre settimane d’anticipo rispetto al passato. La notizia, al momento, non ha trovato conferme ufficiali, ma quanto pubblicato sui social dai media manager di Losail non lascia molto spazio alle interpretazioni: “ La gara di apertura del 2022 si svolgerà in Qatar di notte sotto i riflettori del Losail International Circuit il 6 marzo 2022! Salva la data”. E’ chiaro che non c’è stata alcuna fuga di notizie e che, semplicemente, si è trattato di una strategia di comunicazione, ma il fatto che gli organizzatori della MotoGP hanno deciso di anticipare di così tanti giorni l’avvio della stagione è indicativo di diversi fattori.
Il primo, e non poteva essere altrimenti, è quello relativo alla volontà di non far disaffezionare i tifosi alla MotoGP, in un momento particolarmente critico come quello, per anni temuto e ora arrivato, dell’addio di Valentino Rossi. La leggenda di Tavullia avrà un suo team ed ha annunciato che si farà vedere spesso nel paddock, ma è chiaro che anticipando l’avvio del mondiale si potrà tenere alta l’attenzione anche sul suo personaggio, su cosa farà, su come interpreterà il ruolo di proprietario di un team e su come riuscirà ad essere ancora protagonista nel Circus. Una curiosità che adesso c’è, è oggettiva, e che strategicamente merita di essere soddisfatta senza che l’attesa risulti troppo lunga. Determinante, nella scelta di partire prima, anche le grosse perdite economiche avute in questi due ultimi anni condizionati dal Covid, con un mondiale che, se avviato in anticipo, potrebbe veder aggiunta anche qualche data e che, comunque, dovrà necessariamente tornare alla normalità, riportando le moto anche tra quei cordoli da cui mancano da ormai due anni. Se c’è una data d’inizio, tra l’altro, ci sarà già sicuramente anche una bozza di calendario, con Dorna e gli organizzatori della MotoGP che contano di mettersi definitivamente alle spalle il Covid e di poter ritrovare spalti e tribune piene in tutti i circuiti del mondiale, evitando anche di dover correre per due volte consecutive sulle stesse piste, come accaduto sia nel 2020 che in questo 2021.