La folla di Monza, quella dei famosi Tifosi, non ha mai avuto rivali in Formula 1: il miglior tifo sotto al podio è lì, la miglior energia, l'emozione più grande. Tutto in Italia, dove una scuderia storica come la Ferrari trascina generazioni di appassionati. E non importa il pilota, il periodo vincente o le brutte stagioni, a Monza i Tifosi si fanno sentire, ed emozionando anche chi, sotto a quel podio italiano, si becca i fischi di un popolo non sempre sportivo.
"E' uno dei motivi per cui tutti sognano di correre con la Ferrari" ha dichiarato tempo fa Daniel Ricciardo, commosso come tutti i colleghi dal sentimento che muove i ferraristi di ogni età.
Quest'anno però la folla di Monza ha trovato una degna rivale: gli Orange, i tifosi di Max Verstappen, hanno invaso Zandvoort per tutto il fine settimana, e nonostante le norme anti Covid 19 imponessero un massimo di 70.000 persone presenti all'interno del circuito, gli olandesi sembrano essere molti di più. Mossi non da una scuderia, non dalla storia o dalla tradizione, ma da un solo ragazzo che - appena 24enne - ha già il carisma dei grandissimi.
Max Verstappen, Re d'Olanda in tutto il weekend di casa, ha trionfato davanti al suo popolo, arrivato da ogni angolo del paese per supportarlo in questa lotta mondiale agguerritissima.
Pole position, vittoria e leadership del mondiale: a Max la prima volta a casa sua non poteva andare meglio di così e la sua folla, i suoi Orange, emozionano quasi quanto lui. Più dei tanti tifosi che, in ogni parte del mondo, accompagnano il suo rivale, un sette volte campione del mondo come Lewis Hamilton.
E anche più di Monza, si azzardano a dire in molti, forse perché ormai - ai Tifosi - siamo abituati. Forse perché qui c'è solo un ragazzo a fare da trascinatore, e non una scuderia, un paese, una storia fatta di successi e ricordi. C'è solo Max Verstappen e il carisma di chi sa spostare le persone.