Siamo in un momento storico in cui la carta costa. Lo sanno gli editori, ma anche gli autori, sempre più consapevoli che, tramite i canali tradizionali, i loro libri non raggiungeranno mai gli scaffali dei lettori. E anche la fiducia di chi deve investire in quelle pagine è sempre minore. Come rispondere, dunque, a una simile crisi? Una soluzione è pubblicare libri, che magari non sono stati nemmeno scritti di propria mano, con Amazon Kdp (Kindle Direct Publishing). Questo è il self-publishing. Per chiarire: non si tratta semplicemente di autopubblicarsi, ma di mettere in piedi un meccanismo più complesso. Ma come funziona questo mondo? Riccardo Mazza ce lo spiega sui suoi canali social: occorre individuare una nicchia, un argomento che possa catturare un mondo eventuale di lettori; poi, per la stesura, basta rivolgersi a ChatGpt o all’ai, sia per la copertina che per il testo vero e proprio. La differenza del metodo Mazza, però, consiste nel tipo di libro proposto: un low-content book, cioè un libro con pochissimo testo scritto come un’agenda, un libro da colorare o un diario. Essendo prodotti che si esauriscono (un disegno non può essere colorato infinite volte), il cliente acquisterà di nuovo da voi. Sembra tutto semplice e, soprattutto, quasi automatico, un business che si avvicina molto all’entrata mensile fissa (e stabile, e costante, e senza sforzo) ambita da chiunque. Ma è davvero così? Come sempre, quando si trattano certi argomenti, occorre fare una premessa: non si tratta di una truffa, Mazza non è un criminale. L’analisi si soffermerà sulla comunicazione, sulle strategie che l’esperto impiega per reclutare i suoi studenti. Perché sì, Riccardo Mazza è anche un formatore. Ecco cosa abbiamo scoperto.
Facile, veloce e… Done4you
Il primo elemento dubbio appare fin da subito. Come spesso capita nella comunicazione di chi propone soluzioni (semi)miracolose, il metodo Mazza viene descritto come fatto per chi non ha né voglia né tempo di dedicarsi a una formazione lunga e approfondita. Basta poco, la procedura è semplice. Citiamo testualmente dal sito: “In occasione di questo evento gratuito scoprirai com’è possibile ‘reinventarsi’ a qualsiasi età e sostituire uno stipendio full-time entro 60 giorni, grazie a un’attività semplice da imparare che puoi svolgere interamente dal computer di casa tua. Senza alcun vincolo di orario. Senza i rischi di un’attività imprenditoriale. Senza dover fare ‘buon viso a cattivo gioco’ per paura di metterti contro chi ti dà da mangiare. Sarai in totale controllo del tuo tempo e delle tue finanze”. Davvero un simile cambiamento può essere garantito in così poco tempo? Basta scegliere la nicchia giusta, dice Mazza. E questa è il low-content publishing.
Non serve essere esperti di temi particolari: ciò che serve è un buon uso di software gratuiti che impiegano l’intelligenza artificiale. Creare grafiche accattivanti, forme efficaci. Insomma, tutta una questione di estetica. “Proviamo a fare un calcolo: poniamo che ci metti un’ora a creare il Pdf di un quaderno. Lo carichi su Amazon e vende l’equivalente di 50euro al mese. Se ne fai 10 (10 ore di lavoro totali) sono già 500euro al mese. Chiaramente è un po’ più complesso di così, altrimenti l’evento gratuito durerebbe un giorno anziché due settimane”. Ma cosa può esserci di più, dato che la nicchia è stata individuata e il metodo di lavoro già stabilito? Promozione e sponsorizzazioni, forse. No, Mazza sottolinea che il low-content funziona anche senza “spingere” il prodotto: basta la pubblicità organica su TikTok, video gratuiti ottimizzati per l’algoritmo (come mai nelle testimonianze i suoi studenti parlano di spese per le ads?). Secondo questo ragionamento è sufficiente realizzare molti libri, molti video, velocemente e costantemente per raggiungere risultati economici notevoli. Ma dov’è la differenziazione rispetto alla concorrenza (che aumenterebbe esponenzialmente, data la semplicità del metodo Mazza)? Perché qualcuno dovrebbe comprare il tuo prodotto e non quello di un altro? Di tutto questo, però, non c’è traccia. Alcuni messaggi, poi, ci sembrano contraddittori. “Pubblicare libri low-content è quindi l’ideale per chi vuole svolgere un’attività priva di rischio, avendo comunque la possibilità di raggiungere (seppur più lentamente) traguardi economici importanti”: ammette Mazza che il metodo richiede lentezza. Come mai, allora, all’inizio scriveva che il low-content publishing può sostituire uno stipendio full-time entro 60 giorni”? Due mesi sono un tempo breve o lungo? Inoltre, nel sito dell’esperto mostra alcune copertine di libri low-content: tutti prodotti molto venduti su Amazon. Ma gli autori o le autrici hanno mai ricevuto consulenze, formazione o qualsiasi tipo di servizio da parte di Mazza? Noi abbiamo contattato Amelia Bianchi, la quale ha scritto uno dei testi riportati nel sito, Storie di dinosauri per bambini: l'autrice ci ha confermato di non aver mai avuto nessun rapporto professionale con l'esperto (aggiungendo perlatro che il testo non è un low-content book, come invece dichiarato da Mazza). L'immagine di copertina del libro, poi, sarebbe stata utilizzata senza il consenso della stessa Bianchi. Anche solo riportare sui propri canali un esempio “di successo”, porta il cliente ad assimilare quel risultato positivo alla piattaforma che lo sta mostrando. Ma nel caso in cui non esista nessun rapporto professionale tra le parti, questa strategia non sarebbe da considerarsi scorretta?
I dubbi sulla “decennale” esperienza e le referenze
Nel sito di Riccardo Mazza sono visibili i nomi di diverse testate italiane che hanno parlato del suo business. Noi, però, abbiamo trovato un unico video autopromozionale. Non un’intervista, ma uno spot a se stesso (tra l'altro nemmeno presente nei siti delle testate citate). Contenuti del genere, creati senza riportare certificazioni o dati concreti, sono da considerarsi affidabili o la garanzia della qualità di un servizio? Nel sito, poi, Mazza parla di un’esperienza di dieci anni. Come sottolineato dall’attenta community di Fufflix, però, la società Magnet Business Ltd, di proprietà dell’esperto, sarebbe stata aperta nel 2022 (per chiudere a maggio 2024). I documenti presenti sul sito del governo Uk, dove la società aveva sede, confermerebbero l'ipotesi. Di ciò che è accaduto prima, al di là di quello che dice lo stesso Mazza, non c’è riscontro.
Con il self-publishing, se portato avanti nel modo giusto, si può guadagnare. Non stiamo mettendo in dubbio questo. E non dubitiamo che alcuni studenti di Riccardo Mazza possano aver ottenuto buoni risultati (anche se, come sempre, le dashboard mostrate nei video-testimonianza possono essere create ad hoc). Come detto all’inizio: si tratta di comunicazione e di punti oscuri. Guadagno lento o veloce? Immediato o a lungo periodo? Fatto per persone competenti o banale utilizzo dell’intelligenza artificiale? Gli opposti, nel messaggio di Mazza, si mischiano. E noi abbiamo provato a vederci chiaro.