"Il suo cognome non è un marchio" si chiude così il ricorso presentato, e perso, dal sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. Il britannico e i propri legali avevano iniziato questa battaglia contro il brand di orologi, nato in America nel lontano 1892 e che fa capo al gruppo Swatch, perché - stando al pilota - l'uso del suo cognome ostacolava la concorrenza.
Hamilton ha infatti provato ad ostacolare l’iscrizione del marchio sul mercato da parte dell’azienda di orologi ma la richiesta è stata respinta perché stando alla sentenza: "il pilota non ha diritto naturale all’utilizzo del proprio cognome".
Le motivazioni di questa sconfitta legale sarebbero soprattutto due: la prima riguarda una questione temporale, considerando l'esistenza ultracentenaria dell'azienda Hamilton Watch; mentre la seconda riguarda l'impossibilità del pilota di registrare il proprio cognome, diffusissimo nei paesi anglosassoni, come un marchio personale.
Insomma, nessuna possibilità di vittoria - almeno questa volta - per il campionissimo di Formula 1.
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