Marc Marquez, l’ok dei medici in una mano e la manopola del gas nell’altra, sta volando a Doha per farsi somministrare una prima dose di vaccino Pfizer, offerta dal Qatar ai protagonisti della MotoGP. In questo modo il pilota spagnolo, con la calcificazione ossea ormai completa, non lascerà nulla al caso al momento del rientro in pista. Poco importa se deciderà di tornare per l’inizio della stagione o saltare il primo GP e presentarsi la settimana successiva, quando ai piloti verrà somministrata la seconda dose di vaccino, sarà comunque coperto. Come a dire che lui, Marc Marquez, ha tutte le intenzioni di esserci senza lasciare nulla al caso, anche a costo di prendere un volo privato fino al Qatar per uno dei vaccini più costosi della storia.
Questo, in buona parte, esclude le possibilità che Marc Marquez rientri in Portogallo. Il richiamo (che serve a garantire le piene funzionalità del vaccino) viene effettuato in Qatar, così come la prima dose, ed è quindi scontato che Marquez sarà in pista per riceverlo.
D’altronde non c’è da stupirsi che Marc abbia voluto tutelarsi, la maggior parte dei piloti hanno accolto con grande entusiasmo la possibilità di vaccinarsi. Lo ha fatto Valentino Rossi, che pure era stato contagiato lo scorso anno, come (tra gli altri) Franco Morbidelli, Pecco Bagnaia e Pol Espargarò. Tra i big restano fuori i piloti Suzuki, che hanno voluto rimanere con la propria squadra in Qatar per solidarietà. Una delle (tante) eredità di Davide Brivio.