Il circuito di Jeddah sarà definitivamente ultimato poche ore prima del via delle prove libere del venerdì, il 79% del circuito verrà percorso in pieno dai piloti nel corso della gara, i dubbi sul degrado delle gomme e le strategie possibili da adottare dalle scuderie sono ancora molte e, con ogni probabilità, resteranno tali fino a domenica.
Proprio per questo il penultimo weekend dell'anno, fondamentale nella lotta per il mondiale tra Lewis Hamilton e Max Verstappen, sarà segnato dall'incertezza. A confermarlo anche Mario Isola, responsabile Pirelli per la Formula 1, che commenta così la nuova pista: "Jeddah rappresenta forse l'incognita più grande di quest'anno visto che la pista è stata completata pochissimo tempo prima della gara. Di conseguenza possiamo contare solo sulle simulazioni fornite da F1 e dai team e su altre informazioni che siamo riusciti a raccogliere per stabilire la nomination delle mescole. Questo circuito cittadino sembra essere diverso da ogni altro visto finora".
Dubbi che si sommano ai dubbi, e che mettono a dura prova la tranquillità delle squadre: "L'alta velocità e l'alternarsi di curve veloci giocheranno sicuramente un ruolo importante nel determinare il comportamento dei pneumatici - continua Isola - Jeddah ha più curve di qualsiasi altra pista in calendario e una di queste, la numero 13, ha anche un banking di 12 gradi, quindi ci sono un bel po' di fattori che terranno i pneumatici costantemente impegnati".
Oltre alle incognite sulle condizioni della pista, la conclusione dei lavori e le prestazioni delle singole scuderie, che potrebbero veder reagire le rispettive monoposto in modi molto diversi al layout del tracciato, si aggiunge quindi il dubbio delle gomme: un punto di domanda che anche in casa Pirelli preoccupa gli addetti ai lavori.