L'associazione benefica Mongol Identity non ci sta e spedisce una lettere firmata da Uuganaa Ramsey, il loro numero uno, direttamente al pupillo della Red Bull Max Verstappen.
Perché? A quanto pare l'olandese ha offeso la comunità mongola e usato un termine etnico con un fine dispregiativo, il tutto durante un team radio andato in onda in tutto il mondo.
Max Verstappen, coinvolto in un incidente con Lance Stroll nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Portogallo, ha infatti gridato: “What a retard. Yeah, I’ve done it. What a Mongol”.
Una scivolata che non è certo passata inosservata agli occhi dell'associazione, che adesso chiede le scuse formali di Verstappen e della Formula 1 che non ha preso alcun tipo di provvedimento dopo il fatto: “Vogliamo esprimere la nostra disapprovazione e al tempo stesso la nostra preoccupazione nel vedere utilizzato il termine ‘Mongolo’ in maniera dispregiativa.
Siamo anche abbastanza sotto shock per il fatto che la F1 non abbia preso alcun provvedimento e ci rivolgiamo direttamente ai vertici di questa competizione. Chiediamo a Verstappen scuse pubbliche e maggiore sensibilità nei confronti di persone che soffrono".
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