Qui c’è da preparare i pop corn. Dopo mesi all’insegna di dichiarazioni all’acqua di rose, strette di mano e una certa dose di rispetto in pista, la rivalità tra Max Verstappen e Lewis Hamilton ha raggiunto il punto di non ritorno a Silverstone. Ogni possibilità di una convivenza pacifica tra i due rivali per il mondiale è svanita con il pesante urto laterale accusato da Verstappen dopo il contatto con l’inglese.
Ritrovandosi più o meno ad armi pari, non si sono tirati indietro, costasse quello che costasse.
La bilancia della colpa, nell’incidente di oggi, pendeva verso Hamilton, e i commissari lo hanno effettivamente penalizzato, con una sanzione che in molti hanno trovato troppo poco severa. Ma il punto è un altro: Hamilton e Verstappen stanno tirando fuori il peggio l’uno dall’altro. Si sono trasformati in belve tutte istinto, senza curarsi delle conseguenze. Nessuno dei due voleva lasciare spazio al rivale, e il risultato è stato uno spettacolare disastro.
Ma il meglio, forse, è arrivato ex post.
Hamilton, mentre Verstappen si trovava in ospedale per accertamenti, non ha mostrato il minimo rimorso per quanto era accaduto in pista, dichiarando di non aver fatto nulla di male e definendo Verstappen aggressivo. Max, invece, appena si è liberato dagli esami di rito, è volato sui social non tanto per far sapere di star bene, ma soprattutto per puntare il dito contro il comportamento antisportivo e irrispettoso di Hamilton.
Lewis e Max stanno diventando vendicativi, acidi, furiosi. E non vedevamo l’ora che andasse a finire in questo modo. La lotta per il mondiale si fa limacciosa, sporca, senza esclusione di colpi. I due rivali per il mondiale sono perfetti nella loro imperfezione, nella rabbia che, dopo essere stata covata per mesi, affiora in superficie. Dividono il pubblico, con la loro irrefrenabile voglia di prevalere sull’altro, costi quello che costi. E dopo Silverstone, non si torna indietro. Per fortuna.