Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, Le Iene sganciano una bomba che potrebbe rimettere in discussione tutto. È andato in onda nell’ultima puntata un servizio esclusivo su un supertestimone che, con racconti mai ascoltati prima, solleva dubbi concreti sulla colpevolezza di Alberto Stasi. Non solo, anche una serie di contenuti privati condivisi da Francesco Chiesa Soprani, ex amico di Paola Cappa, cugina di Chiara. I due hanno alle spalle un rapporto di lunga data, interrotto recentemente. A dividerli sarebbe stato un presunto scambio di contatti tra Chiesa Soprani e alcuni giornalisti. Da lì in poi, tutto è degenerato. Ma prima che il legame si rompesse, Francesco aveva ricevuto centinaia di messaggi e vocali su WhatsApp. Materiale che ora è finito in mano alla redazione delle Iene. E dentro c’è di tutto. In uno degli audio, Paola racconta che a soli pochi giorni dal delitto, i carabinieri chiesero alla sorella gemella Stefania di fare un incontro incrociato con Alberto Stasi. Obiettivo: farlo parlare, “coglierlo in fallo”. Non c’è nulla di ufficiale, ma a raccontarlo è proprio lei, Paola. E il tono è serio. I vocali secondo Soprani delineano una personalità impulsiva, tagliente, spesso aggressiva. Paola si scaglia contro tutto e tutti: giornalisti, avvocati, persino la sua famiglia. In uno dei passaggi più forti, descrive la sorella così: “Ogni volta che si accenna alla morte di Chiara, perde letteralmente la testa, ha paura di tutto”. Poi si abbatte come un uragano sull’avvocato Gian Luigi Tizzoni, da anni al fianco della famiglia Poggi. Per lei è “un grandissimo cogli*ne” che “farebbe una fortissima pressione mentale ai suoi zii” e che “gli avrebbe messo in testa alcune cose”. Ma la frase che ha fatto tremare gli spettatori, e forse non solo, è un’altra. “Guarda, io non ho mai aperto bocca però arriverà il giorno che la apro. Voglio essere pagata fior di milioni però dirò tutto, tutto, tutto, tutto”.


Nel frattempo, la sua relazione con Chiesa Soprani si chiude. Dopo essersi riavvicinati poco prima della riapertura delle indagini e dell’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, 37 anni, oggi accusato di omicidio in concorso, i due hanno smesso di parlarsi. Lui si sarebbe offerto di accompagnarla in Procura. Lei avrebbe rifiutato con rabbia, accusandolo di voler cavalcare l’onda mediatica. Il tono dei messaggi diventa subito minaccioso: “Giuro su Dio che ti farò piangere fino all’ultima lacrima”, gli scrive. E ancora, in un altro audio, Paola attacca duramente: “Secondo te io mi presento in Questura con un ex agente di vip? C’è come andarmi a buttare merda addosso da sola. Mi hai ritenuta così stupida come persona o forse avevi tu un interesse a rilanciarti, come avrebbe fatto un Corona ai tempi o qualsiasi altro cogli*ne?” Soprani si difende: “Paola ti stai sbagliando, anche perché sono io che ti ho consigliato di non mettere i tacchi, di non mettere orecchini, di non truccarti”. Ma nei vocali la voce di Paola si accende su un tema imprevisto: il look. Più che la verità giudiziaria, sembra preoccuparla l’abbigliamento da indossare se fosse convocata in Procura? “Ah, io il tacco me lo metto, eh? E che caz*o! No, non lo so se me lo metto. Non lo so. Vabbè, sì, tacco sempre. Il mio problema è che io ho solo i tacchi 12. Infatti, ho detto: vabbè, metterò il mio anfibio, che è comunque carino. Tanto io ho il cappotto lungo nero bellissimo da 1.400 euro. Quindi, quello che si vedrà è il cappotto, non la scarpa”. Le riflessioni continuano: “No ragazzi, avevo detto la coda ma mi sa che devo tenere i capelli sciolti. No ma che spalle scoperte, io metto i miei maglioni. Ma no, io orecchini non metto niente”. Tutto il materiale è stato diffuso in esclusiva dalle Iene. E lascia aperte più domande che risposte. Una su tutte: cosa sa davvero Paola Cappa?

