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Quanto è ipocrita la cultura in Italia? Se sei Baby Gang e Simba La Rue puoi essere condannato e continuare a lavorare, se sei Morgan o Leonardo Caffo devi sparire. Major e artisti, tutto ok?

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

12 marzo 2025

Quanto è ipocrita la cultura in Italia? Se sei Baby Gang e Simba La Rue puoi essere condannato e continuare a lavorare, se sei Morgan o Leonardo Caffo devi sparire. Major e artisti, tutto ok?
Baby Gang e Simba La Rue condannati in via definitiva, ma la loro carriera resta intatta. Morgan e Leonardo Caffo, invece, sono stati cancellati prima della fine dei processi. Contano solo i soldi (e gli interessi reciproci) o c'è di più?

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Nel mondo della cultura la giustizia viene recepita con due pesi e due misure: c’è chi, condannato in via definitiva, continua a lavorare, a fatturare e a fare numeri da capogiro nelle classifiche e chi, senza sentenze definitive, è stato azzerato in tempo record. Baby Gang e Simba La Rue sono i due tra i nomi più famosi della scena trap italiana. Il primo, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, si è appena beccato 2 anni, 9 mesi e 10 giorni di condanna definitiva per la sparatoria in corso Como, a Milano, nel 2022. Il secondo, Simba La Rue, nome d’arte di Mohamed Lamine Saida, è già a quota due condanne definitive (una per la faida tra trapper, un’altra per rapina e lesioni). Eppure, nessuno dalle major ha fiatato. Niente rescissioni di contratto, ma neppure critiche, proteste o boicottaggi da parte di altri artisti maistream. Il loro pubblico? Intatto, fedele, pronto a cliccare “play” senza farsi troppe domande. Ma perché?

Morgan
Morgan

E poi c’è Morgan. Il suo caso è emblematico: nessuna condanna, processo in corso, ma Warner Music l'ha scaricato prima ancora che fosse concluso l'iter giudiziario, la Rai l’ha messo al bando e l’opinione pubblica gli ha tirato addosso tutto il fango possibile. La colpa? Una querelle legale per stalking con Angelica Schiatti iniziata anni prima, durante la quale non sono stati emessi nei suoi confronti ordini restrittivi da parte di due procure (Monza e Lecco), ma anzi è stato poi ammesso alla giustizia riparativa. Altrettanto eclatante il caso di Leonardo Caffo, filosofo e scrittore, condannato in primo grado a 4 anni per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi all'ex compagna. Qui, invece, è stata la cultura a fargli il funerale prima ancora del secondo grado: eventi annullati, contratti stracciati, collaborazioni bruciate nel nome del “sei già colpevole”.

Leonardo Caffo
Leonardo Caffo

Due pesi e due misure? Assolutamente sì. Se hai un pubblico che macina milioni di stream, una fanbase che non si pone troppe domande e una narrativa da "vincente", puoi persino sparare e rapinare e nulla viene scalfito della tua immagine. Se sei un outsider, uno che non macina views o frutta montagne di denaro, basta un’accusa o una condanna provvisoria per farti sparire. Ma attenzione, la questione da porsi non è chi abbia sbagliato di più o di meno, ma semmai perché certi sbagli (o presunti tali prima della condanna definitiva) vengano perdonati e altri no. Contano solo i soldi? Lascio a voi la risposta. 

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