Due Lamborghini parcheggiate davanti al Rifugio Comici, a 2.154 metri di altitudine in Val Gardena, Alto Adige, hanno infiammato il dibattito sulla tutela dell’ambiente montano. Gli scatti dei bolidi, una verde e una blu, sono diventati virali, scatenando un confronto acceso tra l’Alpenverein Südtirol e il titolare del rifugio, Igor Marzola. La polemica, oltre all'aspetto da cronaca locale, non è circoscritta al singolo rifugio ma è ben più ampia. Un po' come in estate, quando gli yacht e i gommoni degli influencer e dei vip infestano le spiagge e le aree marine protette, o quando la Ferragni era andata a fare l'aperitivo sul ghiacciaio con un elicottero privato: chi ha i soldi può fare quello che gli pare, in barba alle regole del buon senso, all'inquinamento, al paesaggio e al clima, facendo incazzare i veri appassionati della montagna così come i veri amanti del mare. O ancora, come quando l’Estetista Cinica ha organizzato il party di Veralab in mezzo ai libri antichi a Brera: perché privilegi e cafonaggine vanno sempre di pari passo? Georg Simeoni, presidente dell’Alpenverein Südtirol, attacca duramente: “Tanta forza motrice e tanti gas di scarico sono probabilmente più graditi degli scialpinisti che raggiungono il rifugio con la forza dei muscoli sui propri sci”. Per lui, l’arrivo delle auto rappresenta una violazione simbolica e concreta dell’ambiente montano.
Simeoni, da purista della montagna, vede nell’episodio un segnale di degrado ambientale: “L’habitat montagna è già molto sviluppato e questi veicoli di lusso rappresentano l’ennesima invasione”. Non è solo una questione estetica: secondo lui, simili episodi rischiano di trasformare le Dolomiti in uno scenario da cartolina commerciale, cancellando il loro valore naturale. Anche questo ricorda l’eco di diverse polemiche sull’overtourism in quota: un caso su tutti le tre cime di Lavaredo, prese di mira e degradate a sfondo da selfie dal turismo instagrammatico. Il presidente dell’associazione alpinistica punta il dito contro il sentiero della Città dei Sassi, “progetto valutato negativamente dalle organizzazioni ambientaliste”, che secondo l’Alpenverein avrebbe reso possibile il trasporto delle Lamborghini fino al rifugio. “Vediamo questi avvenimenti come una provocazione e come l’ignoranza di qualsiasi regola di comportamento in montagna”. Igor Marzola, il titolare del rifugio vip, respinge le accuse e difende la sua scelta: “Non c’è nulla da polemizzare. Si è trattato di un evento privato organizzato da Lamborghini per un centinaio di clienti”. Spiega che le due Lamborghini modello Temerario sono state trasportate su un carrello trainato da un gatto delle nevi in orari notturni, quando le piste erano chiuse. “Le vetture sono arrivate in Val Gardena a bordo di un tir chiuso e poi spostate con discrezione. Nessuna violazione. Quelli dell’Alpenverein ce l’hanno sempre con il Rifugio Comici, ci considerano un ristorante da fighettini. Se è così, ci lascino lavorare”.
Il titolare del rifugio minimizza l’accaduto, ribadendo che si è trattato di una semplice presentazione privata, svolta in una tensostruttura montata appositamente. Nessun cliente comune del rifugio sarebbe stato coinvolto e nessuna pista sarebbe stata danneggiata. Il rifugio Comici comunque è una meta che, volendo spingere un po’, si potrebbe definire come un Twiga altoatesino, anche se con più storia. Ci andava il presidente Pertini a giocare a carte, e ci è passato anche Mattarella. Un anno dopo essersi dimesso, ci è andato anche Renzi; lo stesso titolare spiegava in un’intervista al Corriere che aveva messo una foto su Facebook e non erano mancati gli insulti. Tra gli altri ospiti più noti figurano l'ex presidente il re di Svezia, attori come Gabriel Garko, piloti di Formula 1 come Michael Schumacher e Fernando Alonso, il giornalista Valerio Staffelli con tanto di Tapiro, Alex Zanardi, il ciclista Cipollini, oltre a volti noti della televisione come Eva Grimaldi e Hellen Hidding. Non sono mancate anche star internazionali come The Edge degli U2 e Nick Mason dei Pink Floyd. Un po’ come tutti i ristoranti frequentati dai vip, il rifugio ha suscitato discussioni sulla cafonaggine, dato che offre piatti gourmet come linguine all'astice e branzino fresco, non di certo la classica polenta e spezzatino che si aspetta di trovare sopra i 2000, non ha camere per pernottamenti ma solo tavolini all'aperto e un open bar di design. Come si può capire, a chi va in quota per mangiare un branzino fresco non può fregare un accidente del rispetto per la montagna o per lo stile di vita da alpinista. Tanto vale aspettarselo, che si metta a fare due derapate in mezzo alla neve con una Lambo.